ROMA. Il giubileo si è appena concluso ma è già tempo di bilanci. Papa Francesco aveva appena chiuso i battenti della Porta Santa a San Pietro che già invitava a «non chiudere mai le porte della riconciliazione e del perdono». Oggi monsignor Rino Fisichella ha fatto un bilancio dell’ anno giubilare e ha presentato la lettera apostolica “Misericordia et Misera” in cui Francesco fa importanti aperture sull’aborto.
Fra le indicazioni più importanti espresse dal Papa nella lettera apostolica c’è il riconoscimento ai sacerdoti della facoltà di assolvere il peccato di aborto. Tale possibilità era riservata ai vescovi ed era stata concessa ai sacerdoti in forma straordinaria per il solo periodo giubilare. Francesco estende poi il perdono anche a madri e medici che hanno causato un aborto. Decade dunque la scomunica automatica. Tuttavia Bergoglio ribadisce «con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente» ma «con altrettanta forza non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito». Sta ai sacerdoti farsi «guida, sostegno e conforto» per i penitenti. Fra le altre concessioni papali: l’assoluzione ai lefebvriani, l’istituzione di una Giornata mondiale dei poveri, di una giornata del perdono, promuovere nuove opere di “misericordia come valore sociale” e che ogni diocesi dedichi una domenica alla Bibbia e alla lectio divina.
«A tutti i pellegrini è stata offerta l’immagine di una città sicura». Durante la conferenza stampa l’arcivescovo ha ringraziato per la «fattiva opera di messa in sicurezza della città», ricordando che il «Giubileo era iniziato sotto un attacco di violenza inaudita in Europa e la paura aveva scoraggiato molti a mettersi in cammino per verso Roma». Il «grazie sincero» della Santa sede va al Ministro dell’Interno per la «collaborazione vincente, al Prefetto di Roma Paola Basilone e alla Regione Lazio per il «servizio di sanità e pronto soccorso», ma nessun riferimento all’amministrazione Raggi. «Il mio testo credo che sia molto chiaro». Ha risposto Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, a un giornalista che sottolineava come fra i ringraziamenti alle autorità non avesse menzionato il sindaco di Roma, Virginia Raggi e la sua amministrazione. L’arcivescovo glissa sulla domanda, ma il nodo centrale è il tema sicurezza: «le normali difficoltà per una veduta diversa delle problematiche non sono mancate, ma la collaborazione fattiva ha permesso di giungere sempre a una soluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini, dei pellegrini e dei turisti». Non si fanno attendere le reazioni dei 5 Stelle. «Si sarà dimenticato, non ho idea perché non abbia ringraziato il Comune. Spero sia una dimenticanza…avremo occasione di chiarire» commenta Paolo Ferrara, capogruppo del M5S in Campidoglio. Il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano sottolinea invece l’ «efficiente gestione frutto di un grande lavoro di squadra».
In città sono giunti oltre 21 milioni di pellegrini provenienti da 156 Paesi di tutto il mondo, specie tedeschi, statunitensi, polacchi e spagnoli. Francesco ha impresso all’Anno Santo un carattere universale fin dall’inizio, scegliendo di aprire la Porta santa nella Repubblica Centroafricana nel novembre 2015. «Il Giubileo ha viaggiato anche in internet» ha sottolineato l’arcivescovo. Fisichella ringrazia anche i 4 mila volontari del Giubileo. Secondo le stime di Fisichella, in questo “giubileo diffuso” sono oltre 900-950 milioni i fedeli che in tutto il mondo hanno attraversato la Porta Santa.