Nei cantieri per il Giubileo urgenza dovrà fare davvero rima con trasparenza. Non importa se il tempo utile è già quasi agli sgoccioli e i lavori sono tanti, sui controlli non si deroga. Ieri, al termine di un incontro con l’assessore capitolino alla Legalità Alfonso Sabella, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ha parlato chiaro: la Guardia di Finanza passerà in rassegna tutte le aziende coinvolte negli appalti per l’Anno Santo; non solo, cioè, le vincitrici delle gare, ma tutte quelle sorteggiate a partire da oggi dal Siproneg, il sistema informatico del Campidoglio, per partecipare al bando. «Un’ulteriore garanzia di legalità e trasparenza, che accogliamo con grande favore – è il commento dell’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Pucci – perché ricalca appieno il metodo che ci siamo dati per tutte le gare del Giubileo».
In Comune, però, non è tutto rose e fiori. Delle 80 opere previste nella prima delibera, solo 48 sono state alla fine ratificate e la commissione Trasparenza creata ad hoc per il grande evento protesta: fra le opere approvate, secondo la presidente Lavinia Mennuni, ce ne sarebbero molte non prioritarie, come il rifacimento di porzioni di Lungotevere già in buone condizioni. Molto meglio sarebbe stato concentrarsi su altre zone: «Pensiamo a via Cicerone, dove i cittadini mi segnalano da tempo buche enormi con topi che escono fuori, a via Gregorio VII, dove la strada si allaga completamente con appena due gocce di pioggia, a via Andrea Doria», dice la Mennuni. Il problema vero, denunciato dalla Commissione e ammesso dallo stesso assessore ai Lavori pubblici Maurizio Pucci, è che, per stringere i tempi, le decisioni dell’amministrazione sono state prese in tutta fretta intorno a Ferragosto, con gli uffici chiusi e senza consultare gli organi di governo dei singoli Municipi. L’unica speranza, ora, è trovare fondi grazie ai risparmi ottenuti sugli altri lavori, abbassando i prezzi di base d’asta: in questa maniera Pucci spera di recuperare una decina di milioni di euro, che potranno essere utilizzati per le opere rimaste escluse dalla lista finale, stavolta concordandole con i Municipi.
Anna Bigano