Per “tutelare l’immagine del paese”, oltre che per motivi di sicurezza, nel periodo del Giubileo dovrà essere possibile sanzionare i lavoratori che decidano autonomamente di scioperare “senza che vi sia il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”. La proposta è del presidente della Commissione di Garnazia sugli scioperi, Roberto Alesse, in audizione al Senato. Necessaria è per lui, in vista del grande evento romano, stabilire per chi si astenga dal lavoro una pena “pecuniaria nella forma della sospensione del servizio e della relativa retribuzione, determinata nel minimo e nel massimo”, come già era stato nel 2000, durante lo stesso evento.
La proposta è volta a evitare disagi nel periodo in cui Roma dovrà essere pronta ad accogliere milioni di pellegrini, tenendo anche conto del fatto che i riflettori del mondo saranno puntati sulla Capitale. L’impegno, in questo senso, si sta traducendo anche in un maggior controllo degli appalti e ha portato già ai primi arresti. Si trovano adesso ai domiciliari, infatti, i due imprenditori Luigi Martella ed Alessio Ferrari e il funzionario del dipartimento Sviluppo infrastrutture e Manutenzione urbana di Roma Capitale, Ercole Lalli, con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. Secondo l’indagine, svolta dalla Procura della Repubblica di Roma, Martella e Ferrari, titolari di due ditte e presunti soci occulti una dell’altra, avrebbero pagato a Lalli 2000mila euro in contanti per ottenere informazioni sulle imprese invitate alle gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città, tra le quali la prima gara assegnata dal Comune per il Giubileo. “La Procura li ha beccati con le mani nella marmellata”, così l’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, ha commentato il fermo di Lelli da parte dei militari, intervenuti quando il funzionario aveva ancora in mano in denaro incassato.
Silvia Renda
