No alle grandi opere, sì alla riorganizzazione e al potenziamento dei servizi già esistenti. Roma ha appena una manciata di mesi per prepararsi all’8 dicembre, giorno d’inizio dell’Anno Santo straordinario indetto da papa Francesco con un annuncio che ha sorpreso un po’ tutti. Inutile progettare mega-strutture e infrastrutture: non ci sarebbe il tempo materiale di realizzarle. E nemmeno i soldi, a dirla tutta, anche se secondo le prime stime il Giubileo finirà comunque per costare almeno un miliardo di euro, ripagati, si spera, dal “balzo in avanti del Pil” previsto dal sindaco Ignazio Marino.
E mentre in Campidoglio si sta costituendo il “pool Giubileo” con gli assessori più direttamente coinvolti nell’evento, è già terreno di scontro l’ipotesi di nominare un commissario straordinario. L’ex sindaco Francesco Rutelli, che ricoprì quel ruolo in occasione del Giubileo del 2000, ha fatto sapere di essere tutt’al più disponibile a dare una mano come volontario, Marino ha lasciato intendere che non c’è alcun bisogno di istituire un incarico apoosito, ma la parola definitiva sarà quella di Matteo Renzi.
Sull’intera organizzazione, poi, incombe il rischio mazzette, in una città in cui è ancora freschissimo il ricordo di Mafia Capitale. “Inevitabilmente se il Giubileo porta denaro aumentano gli appetiti mafiosi”, ha ammesso, intervistato dal Corriere, l’ex magistrato Alfonso Sabella, oggi in Comune con il ruolo di assessore alla Legalità, assicurando comunque che “non si procederà a campione, ma le opere del Giubileo saranno controllate tutte, una per una”.
Accoglienza. Secondo i calcoli basati sui flussi turistici originati dal Giubileo di quindici anni fa, arriveranno a Roma almeno 25 milioni di pellegrini (ma potrebbero essere addirittura il doppio, per via della straordinaria popolarità di papa Bergoglio, dei viaggi low cost e dell’effetto amplificatore di internet). Per assisterli si pensa a utilizzare gli studentati delle università e le strutture già esistenti: l’Anno Santo potrebbe anche essere l’occasione per rilanciare il turismo, specialmente quello giovanile, a gestione pubblica, con la riapertura dell’ostello di Santa Maria della Pietà, dei padiglioni del Forlanini e della Colonia Marina di Ostia.
Viabilità. L’assessore alla Mobilità Guido Improta ha annunciato la pedonalizzazione completa (che diventerà permanente) di via dei Fori Imperiali, con la creazione di speciali percorsi a piedi in direzione Vaticano. In un’intervista all’Ansa, il collega responsabile della Trasformazione urbana Giovanni Caudo ha illustrato anche una seconda proposta, quella di aprire gli archi progettati da Corrado Ricci sotto via Alessandrina e quelli sotto via dei Fori per ricreare un’unica area archeologica liberamente fruibile a piedi. Dal centro storico, poi, la Ztl si estenderà a tutto l’anello ferroviario, con permessi soltanto per i residenti e i commercianti autorizzati.
Mezzi pubblici. Fra i nodi principali che la giunta Marino deve affrontare c’è quello dei trasporti, già ora poco efficienti. L’idea è quella di concentrarsi sul trasporto su strada e su rotaia, aumentando le corse di bus e tram e la frequenza dei treni delle ferrovie metropolitane. Si cercherà poi di limitare l’ingresso in città degli autobus turistici, che si fermeranno nei parcheggi di Anagnina e Ponte Mammolo, da cui si può raggiungere il centro con le linee A e B della metropolitana. Con un’accelerata ai lavori – già in ritardo di un anno rispetto al previsto – potrebbe anche aprire al pubblico entro settembre la fermata Lodi della metro C. Niente da fare, probabilmente, per la fermata San Giovanni, che difficilmente sarà pronta prima di inizio 2016. A meno di confidare in un miracolo, ma questo, Giubileo o meno, sarebbe davvero troppo.
Anna Bigano