Era stato ricattato, dopo aver pubblicato annunci sul web a sfondo sessuale, da un sedicente ispettore della Polizia postale, e aveva anche pagato 5.000 euro di “multa” ma, dopo che quest’ultimo gli aveva paventato possibili ripercussioni sulla sua vita lavorativa, si era tolto la vita. E’ la ricostruzione del suicidio di un giovane nuorese, avvenuto quattro mesi fa, che emerge dall’indagine della Procura di Nuoro su un caso di truffe ed estorsioni via web. Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Comando provinciale di Nuoro hanno portato avanti una vasta operazione per sgominare una presunta associazione criminale, accusata di essere dedita alle truffe e alle estorsioni su internet, che coinvolge diversi centri del nord Italia. Sono sedici le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Nuoro su richiesta della Procura e che i militari hanno eseguito insieme a numerose perquisizioni e disposto il sequestro conservativo di beni mobili e immobili per 100mila euro. Le indagini, seguite al procedimento nato lo scorso anno proprio per il sospetto suicidio del giovane nuorese, sono state condotte dal sostituto procuratore di Nuoro, Giorgio Bocciarelli. La Procura ha ipotizzato a carico del promotore dell’associazione criminale, che si presentava alle sue vittime come l’ispettore Marco Gigliotti, il delitto di morte come conseguenza di altro reato.
Giovane suicida a Nuoro
Procura scopre banda dedita
a truffe ed estorsioni
Il giovane era stato ricattato sul web
da un finto poliziotto
24 Gennaio 201860