Da domani e per tutto il fine settimana tornano le Giornate Fai di Primavera, giunte ormai alla 27esima edizione. Dal 1993, ogni anno, il Fondo ambiente italiano organizza la manifestazione con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e della Rai. Nel corso degli anni sono stati 10 milioni gli italiani che, nel primo weekend di primavera, hanno visitato gli oltre 12mila luoghi, solitamente inaccessibili al pubblico, in più di 5mila città italiane. Si tratta di una festa che celebra i beni culturali dell’intera Penisola. L’obiettivo è far riscoprire il patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese.
A Roma saranno eccezionalmente aperte al pubblico: la Chiesa di San Silvestro al Quirinale, il Palazzo della Consulta, sede della Corte costituzionale, l’Istituto nazionale di Studi romani, il Palazzo della Rovere e il Palazzo Firenze.
Lumsanews ha intervistato per l’occasione Elisa Pasqualetto, la responsabile delle giornate Fai di Primavera.
Quali sono le novità di questa 27esima edizione?
“L’eccezionalità risiede nella possibilità di visitare questi luoghi straordinari, molti dei quali normalmente inaccessibili al pubblico. Ogni anno vengono scelti posti diversi. Questa è la novità insita nell’evento. Molte persone spesso ci chiedono di poter visitare luoghi che sono già stati aperti ma non è possibile. L’altra novità di questa edizione è il progetto Fai ponte tra culture. È un’iniziativa all’interno del quale il Fai si propone di raccontare le diverse influenze culturali straniere che sono disseminate per tutto il territorio italiano. In molti dei luoghi aperti abbiamo individuato degli elementi originari di altre culture che verranno messi in risalto con visite guidate da un centinaio di volontari di origine straniera. Racconteranno la loro cultura agli italiani”.
Quali sono i luoghi che consiglia di vedere assolutamente?
“Gli imperdibili sono quelli che sono sempre chiusi. Certamente a Roma il Palazzo della Rovere. È un edificio del ‘500, attualmente sede dell’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che custodisce degli affreschi del Pinturicchio. In provincia di Milano poi il Castello del ‘500 di Melegnano. L’ala est verrà aperta al pubblico per la prima volta. Questi sono due tra i 1100 luoghi aperti”.
Chi svolge le visite guidate? C’è bisogno della prenotazione?
“Le visite sono condotte dai nostri volontari. Contemporaneamente poi c’è anche il progetto, partito 30 anni fa, degli apprendisti ciceroni. È un progetto riconosciuto dal piano formativo statale. Sono ragazzi delle scuole secondarie che vengono formati dai loro docenti e dai delegati del Fai per poi poter fare la guida. Quest’anno saranno 40mila i giovani che faranno le visite guidate. Per quanto riguarda la prenotazione, non è necessaria, ad eccezione di alcuni luoghi. È comunque consigliato andare la mattina, soprattutto nei posti che si trovano nelle grandi città”.