ROMA – Sono i nomi di semplici cittadini, servitori dello Stato, che riecheggiano come in una mantra nella memoria collettiva. E nei confronti di quei nomi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rinnova l’impegno a combattere le mafie dalle Istituzioni alla vita quotidiana. “La mafia può essere vinta. Dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano”, ribadisce il Capo dello Stato, in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
“Il 21 marzo rappresenta un giorno solenne di ricordo e di impegno civile per affermare valori essenziali per la salute della nostra comunità.” Una responsabilità collettiva, che Mattarella esorta a rispettare quotidianamente nell’esercizio della legalità e nella lotta contro tutte le mafie. Così il Presidente si rivolge a tutti i cittadini invitandoli a non restare in silenzio contro violenze e sopraffazioni e resistere alla forza gravitazionale delle “zone grigie della complicità”. Una società coesa che rispetta i diritti di tutti, per il Presidente, è essenziale superare l’indifferenza, che prolifera nella morsa della rassegnazione.
L’impegno del governo
“L’Italia e le sue Istituzioni si inchinano davanti al sacrificio di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata”, afferma la premier Giorgia Meloni sui social. E aggiunge “Le mafie sono un nemico dichiarato della nostra democrazia, un’offesa alla dignità della Nazione”. Una condanna con cui Meloni rinnova l’impegno del governo a combattere con determinazione e fermezza qualsiasi tipo di mafia.
Sul profilo social del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, compare anche la foto di quattro giovani vittime, Giuseppe Di Matteo, Annalisa Durante, Claudio Domino e Domenico Gabriele, “donne e uomini a cui è stata strappata la vita dalla criminalità organizzata”.
La battaglie della magistratura
In un videomessaggio diffuso durante le manifestazioni che, in tutta Italia, celebrano questa ricorrenza, il ministro della Giustizia Carlo Nordio citando una frase del Vangelo di Giovanni “soltanto la verità vi farà liberi”, sottolinea il legame indissolubile tra la giustizia e la verità. “Molto cammino è stato fatto nella lotta contro la criminalità organizzata; e altro ne resta da fare, probabilmente, per trovare quelle verità che, ha sottolineato, fino ad ora possono esserci sfuggite”
Una ricorrenza doverosa
Un percorso iniziato trent’anni fa, da quando Libera e altre associazioni si sono battute per restituire ad una drammatica pagina della nostra storia collettiva non solo un memorandum per le generazioni a venire, ma soprattutto un invito alla mobilitazione civile. Il traguardo è stato poi segnato l’8 marzo 2017 con l’approvazione di una legge che istituisce la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, da celebrarsi il 21 marzo di ogni anno. Una traccia di un passato che riecheggia ancora nel presente e che riporta un doveroso rispetto nei confronti di donne e uomini, che si battevano per tutelare la giustizia, scegliendo di non scendere a patti contro i ricatti del crimine.