Valorizzare l’acqua. Con questo slogan l’Onu ha presentato il suo rapporto sulla Giornata mondiale dell’acqua del 2021. Un invito alla riflessione su uno dei beni primari più sottovalutati e dati per scontato: il rapporto reso noto dall’Unesco sottolinea infatti che l’incapacità di riconoscere il valore dell’acqua è la principale causa del suo spreco e cattivo uso.
Secondo la direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay, più di due miliardi di persone – 1 persona su 3, secondo i dati Onu – non hanno accesso diretto all’acqua. L’obiettivo numero 6 dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile sarà pertanto garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.
Tuttavia, assicurarne l’accesso a tutti gli abitanti delle 140 nazioni a più basso reddito, costerebbe 114 miliardi di dollari l’anno. Inoltre, negli ultimi 40 anni l’utilizzo di acqua dolce è salito a livello mondiale dell’1% annuo. Il Water Resources Group stima un deficit idrico del 40% entro dieci anni in tutto il pianeta.
Anche l’Italia è in emergenza a causa delle problematiche legate alla rete idrica nazionale e alla difficoltà di trattenere l’acqua piovana. Secondo l’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni, mancano 5 miliardi di metri cubi d’acqua rispetto a 50 anni fa. L’allarme è stato lanciato dal ministro per il Sud Mara Carfagna, che ha parlato di perdite dell’acqua potabile fino al 40% nel Mezzogiorno.
Anche il presidente della Camera Roberto Fico è intervenuto sul tema, esortando il Parlamento a varare una legge affinché “ci sia una gestione completamente pubblica”. Il nostro Paese si è candidato per ospitare il Forum mondiale dell’acqua nel 2024: un’occasione che potrebbe incrementare la consapevolezza sul valore inestimabile dell’oro blu.