ROMA – “L’istruzione è la chiave per garantire libertà e pace”. Con queste parole che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza della Giornata internazionale dell’educazione, che si celebra oggi, mercoledì 24 gennaio. Proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni unite, l’obiettivo è quello di evidenziare il ruolo dello studio nell’ottica di uno sviluppo comune. Ma a livello internazionale i dati mettono in luce che 250 milioni di bambini e giovani non vanno a scuola e 763 milioni di adulti sono analfabeti.
Il messaggio dell’Unesco e il report dell’Istat
Per l’Unesco “senza un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa, e senza opportunità permanenti per tutti, i Paesi non riusciranno a raggiungere l’uguaglianza di genere e a spezzare il ciclo di povertà che lascia indietro milioni di bambini, giovani e adulti”. Inoltre, nel report “Noi Italia 2023″ l’Istat evidenzia per la sesta edizione della Giornata internazionale dell’educazione che “istruzione e formazione rappresentano ambiti di particolare importanza, sia per il pieno e consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza, sia per la valorizzazione del capitale umano”.
Le percentuali di dispersione scolastica in Italia
Il quadro dipinto dai dati del ministero dell’Istruzione e del merito italiano sottolinea una situazione ancora molto difficile su tutta la penisola. Infatti, nel 2022 la percentuale di giovani d’età tra i 18 e i 24 anni che ha abbandonato precocemente gli studi è dell’11,5%. E nel Mezzogiorno la situazione peggiora, raggiungendo persino un’incidenza del 15,1%.
I laureati italiani sono meno di quelli europei
Secondo i dati Istat, in Italia nel 2020 solo il 20,1% della popolazione fra i 25 e i 64 anni di età possiede la laurea contro il 32,8% dell’Unione europea. Le quote di coloro che hanno concluso un percorso accademico sono più alte al Nord (21,3%) e al Centro (24,2%) rispetto al Mezzogiorno (16,2%), lontane comunque dai valori europei. Dal punto di vista dei diplomati, c’è ampia distanza anche con tutti gli altri Paesi: il 62,9% degli italiani, infatti, ha terminato gli studi superiori contro una media del 79% rappresentativa di tutte le altre nazioni Ue.
Carla Garlatti: “A scuola più spazio per il dialogo”
Anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, in occasione della Giornata internazionale dell’educazione, è intervenuta affermando: “Per costruire un futuro di pace è essenziale che sin da bambini si apprenda a condividere. L’educazione è una risorsa straordinaria per imparare a rispettare l’altro, entrarci in empatia e coinvolgerlo”. La stessa ha poi aggiunto: “Una scuola davvero inclusiva è quella che permette a ogni ragazzo di trovare il proprio spazio come persona e di riuscire a esprimersi liberamente. Ce lo hanno detto anche gli studenti: all’interno delle aule scolastiche devono esserci più spazio e tempo per il dialogo”.