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HomeCultura Giornata dell’Alimentazione, il Papa si rivolge alla Fao: “Spreco del pane dei poveri”

Giornata dell'Alimentazione
Il Papa si rivolge alla Fao
"Sprechiamo pane dei poveri"

Contro la cultura del possesso

il Pontefice pubblicherà un libro

di Chiara Capuani16 Ottobre 2019
16 Ottobre 2019

Pope Francis during the general audience in St.Peters Place, Vatican City, 15 March 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

“È crudele, ingiusto e paradossale che, al giorno d’oggi, ci sia cibo per tutti ma non tutti possano accedervi; o che vi siano regioni del mondo in cui il cibo viene sprecato, si butta via, si consuma in eccesso”. Sono le forti parole del Papa indirizzate al direttore generale della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, in occasione dell’odierna Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
“Il cibo – evidenzia il Pontefice – cessa di essere un mezzo di sussistenza per diventare un canale di distruzione personale. Quindi, a fronte degli 820 milioni di persone affamate, abbiamo sull’altro piatto della bilancia quasi 700 milioni di persone in sovrappeso, vittime di abitudini alimentari sbagliate”.
Papa Francesco ha inoltre scritto un libro intitolato “Nostra madre terra” in cui denuncia la cultura odierna che si basa sul possesso ed è la causa di numerose problematiche, come quelle legate al clima, che definisce “un aspetto della crisi di questo tempo” e che deve essere considerato come una vera e propria “sfida culturale”.
Inquinamento, cambiamenti climatici, desertificazione, migrazioni ambientali, consumo insostenibile delle risorse del pianeta e acidificazione degli oceani sono aspetti inseparabili dall’iniquità sociale, sostiene Bergoglio. Vi è una crescente concentrazione del potere e della ricchezza nelle mani di pochissimi e delle cosiddette società del benessere, delle folli spese militari, della cultura dello scarto e di una mancata considerazione del mondo dal punto di vista delle periferie, della mancata tutela dei bambini e dei minori e degli anziani vulnerabili.
Il Santo Padre è convinto che la crisi del nostro tempo vada affrontata nelle sue radici. Il cammino proposto consiste nel ripensare il nostro futuro a partire dalle relazioni: gli uomini e le donne hanno sete di autenticità e sentono il bisogno di rivedere sinceramente i criteri della vita, di ripuntare su ciò che vale, ristrutturando l’esistenza e la cultura.

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