ROMA – Sono entrati in vigore ieri e hanno scatenato una vera e propria guerra commerciale con l’Europa (e non solo). I dazi voluti da Trump al 25% su acciaio e alluminio spaventano le borse del Vecchio Continente, che hanno aperto deboli in mattinata: Francoforte a -0,43%, Londra a -0,13% e Parigi quasi ferma con -0,07%. Le mosse del tycoon sulle tariffe doganali restano sotto i riflettori e mentre i mercati guardano all’andamento della crescita economica globale, il futuro resta incerto.
Bruxelles prepara la risposta in due fasi, annunciando ieri che applicherà dal primo aprile controdazi “forti ma proporzionati” su una serie di prodotti americani: legno, plastica, metalli, pollame, manzo, prodotti ittici, zucchero e verdure. Ce ne saranno anche per bourbon whiskey, utensili per la casa ed elettrodomestici, come per marchi storici del calibro di Harley Davidson. Le contromisure saranno pienamente operative dal 13 aprile.
In questo contesto, il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha espresso perplessità per la mossa del presidente americano: “È innegabile che la politica dei dazi potrebbe danneggiare l’economia italiana come quella europea e con effetto a catena il commercio globale”, ha affermato il capo del Mef rispondendo in question time alla Camera. Subito dopo però, Giorgetti ha sottolineato come non vadano dimenticati anche i danni alle imprese italiane scomparse “grazie alla concorrenza sleale” dovuta “a una teoria del free trade considerata ineluttabile”.
Il titolare del dicastero dell’Economia ha anche sottolineato come questa potrebbe essere l’occasione per “far nascere un Wto più trasparente e a parità competitive tra imprese che rispettano le normative ambientale e sociali, rispetto a quelle che magari sussidiate dallo Stato sono in grado di spazzarti via dal mercato senza colpo ferire”. Tuttavia Roma prepara a sua volta delle contromisure che, come annunciato dal ministro degli esteri Antonio Tajani, verranno presentate il 21 a Villa Madama.