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Giochi olimpici invernali
Russia esclusa ufficialmente
per violazioni anti-doping

Dopo lo scandalo di Sochi 2014

atleti senza bandiera e inno russi

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi06 Dicembre 2017
06 Dicembre 2017

epa06369455 (FILE) - The Olympic flag (L) and the Russian flag (R) during the Closing Ceremony of the Sochi 2014 Olympic Games in the Fisht Olympic Stadium in Sochi, Russia, 23 February 2014 (reissued 05 December 2017). The International Olympic Committee (IOC) on 05 December 2017 announced that the Russian Olympic Committee has been banned from the 2018 Winter Olympic Games in Pyeongchang, South Korea, following an investigation into allegations of state-sponsored doping at the Sochi 2014 Olympics. Some Russian athletes, who can prove they are not implicated in the doping scandal, will compete in Pyeongchang under a neutral flag. EPA/HANNIBAL HANSCHKE GERMANY OUT *** Local Caption *** 52908722

Alla fine è rottura totale fra Russia e Comitato Olimpico, dopo la conferma da parte del CIO, che da Losanna ha formalizzato l’esclusione della federazione dalla kermesse invernale del 2018 a Pyeongchang, in Corea del Sud (da non confondere con la capitale del nord, Pyongyang).

I fatti contestati alla Russia riguardano i casi di “doping di stato” della scorsa edizione dei giochi invernali di Sochi 2014, dal quale è emersa la “manipolazione sistematica delle regole e del sistema anti-doping”.

La durissima decisione del Comitato Olimpico è racchiusa nelle parole del suo presidente, Thomas Bach: “Si è trattato di un attacco senza precedenti all’integrità dei giochi olimpici e dello sport: il comitato esecutivo del CIO, dopo aver seguito il giusto processo, ha emanato sanzioni proporzionali per questa manipolazione sistematica proteggendo al contempo gli atleti puliti”. “Questo episodio dannoso – ha proseguito Bach – deve segnare una linea e servire da catalizzatore per un sistema antidoping più efficace guidato dalla WADA. Sono molto dispiaciuto per tutti quegli atleti degli altri Paesi ‘vittime’ di questa manipolazione. Con la commissione atleti cercheremo il modo per recuperare quanto perso”.

Sono diverse e pesantissime le altre pene comminate dal comitato esecutivo del Cio nei confronti della Russia e dei suoi vertici dello sport: oltre ad un indennizzo di 15 milioni di dollari, sono stati interdetti a vita da cariche dirigenziali in ambito olimpico il ministro dello sport, Vitaly Mutko, e il suo allora vice ministro, Yuri Nagornykh, sollevato dal suo ruolo nell’ambito del Comitato organizzativo di Pechino 2022. Sospeso infine il presidente del Comitato olimpico russo Alexander Zhukov (che è anche membro Cio proprio in virtù della sua carica).

La decisione del comitato punta a punire la Russia, non i suoi atleti: a Pyeongchang potranno infatti partecipare, attraverso un invito apposito, gli atleti russi che proveranno di non avere avuto coinvolgimenti nel doping di Stato. Essi potranno gareggiare sotto la bandiera olimpica in una squadra che si chiamerà “Olympic Athlete from Russia”, con una divisa neutrale e senza inno in caso di vittoria.

Intanto da Mosca comunicano che le televisioni non trasmetteranno i giochi olimpici invernali ed il vice-presidente della Duma (la camera bassa del parlamento russo) Alexander Lebedev suggerisce che la Russia dovrebbe boicottare i prossimi giochi olimpici invernali poiché partecipare senza poter gareggiare con la propria bandiera significa essere umiliati.

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