Calgary dice “no” ai Giochi Olimpici Invernali 2026. Secondo quanto riferisce il Calgary Herald, infatti, al referendum consultivo hanno vinto i no alla candidatura, con il 56,4% dei suffragi pari a 171.750 voti. Tuttavia, la decisione definitiva sul ritiro spetta al consiglio municipale che deve ratificare l’esito del voto. In tal caso l’assegnazione dei Giochi 2026 sarebbe una questione fra Milano-Cortina e Stoccolma.
“Ho creduto in quello che le Olimpiadi invernali potevano fare per la nostra comunità, per la nostra provincia, per il Canada”, ha detto Sott Hutchinson, presidente del comitato organizzatore dei Giochi 2026 per Calgary. I cittadini della metropoli canadese, con un referendum consultivo, hanno detto no alla candidatura della loro città per i Giochi invernali del 2026. Gli esponenti politici locali e soprattutto i consiglieri municipali, da tempo andavano sostenendo che senza un adeguato consenso popolare la corsa alla candidatura si sarebbe fermata. Ha vinto la preoccupazione dei cittadini per la difficile gestione del conto economico dell’organizzazione dei Giochi, superando il desiderio di ospitarli. A questo punto, la decisione del consiglio municipale appare scontata e ne verrà data l’ufficialità nelle prossime ore. Addio Giochi invernali.
Dopo le cadute eccellenti di Sapporo (Giappone), Sion (Svizzera), Graz (Austria), Erzurum (Turchia) e quasi certamente Calgary, si prospetta – quindi – un duello fra Milano-Cortina e Stoccolma per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026. La strada per la candidatura italiana in realtà sembrerebbe tutta in discesa: anche la capitale della Svezia ha parecchi problemi di natura politica ed economica fra governo nazionale e autorità locale. Il 28 novembre il dossier sulla candidatura italiana sarà presentata al Cio, a Tokyo, dal presidente del Coni Giovanni Malagò, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il governatore del Veneto Luca Zaia.
“Se non bastano i fondi privati, faremo noi l’ultimo sforzo”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito della candidatura di Milano-Cortina. Il vicepremier ha sottolineato che, se necessario, lo Stato sosterrà un progetto che “è uno di quelli a minor impatto economico della storia, anche perché moltissime infrastrutture già ci sono”.