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HomeCronaca Giallo dei pacchi bomba: aumentano i casi nel Lazio

Giallo dei pacchi bomba
aumentano i casi nel Lazio
forse gesto anarchico

L'ultima busta è stata consegnata ieri

a una donna in provincia di Viterbo

di Alessandro Rosi12 Marzo 2020
12 Marzo 2020

Aumenta il numero dei pacchi bomba recapitati nel Lazio nell’ultima settimana.
In tutto, ora, sono dieci. L’ultima busta esplosiva è stata consegnata ieri sera a una donna di 55 anni di Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo, mentre un’altra è stata intercettata nell’ufficio postale di Ronciglione e altre due nel centro meccanografico delle poste di Fiumicino e nella zona di Tivoli.

Il primo episodio risale a domenica scorsa. La busta è esplosa al centro di smistamento di Fiumicino ed era destinata ad una ex dipendente dell’Università di Tor Vergata.
I plichi avrebbero tutti le stesse caratteristiche di confezionamento: una busta gialla A4 con dentro una scatoletta di legno con innesco ed esplosivo. Anche i caratteri utilizzati per scrivere gli indirizzi sono uguali: un adesivo con le lettere battute al computer. E il particolare che induce le persone ad aprire le buste sono i mittenti. Tutte persone realmente esistenti, residenti a Bologna, e che le vittime conoscono bene: tanto da fidarsi di loro.

Gli ordigni però, secondo quanto verificato dagli artificieri, sono idonei ad “offendere” ma non ad uccidere. Tre donne sono tuttavia rimaste ferite dopo aver aperto le buste. Si tratta di un’addetta del centro smistamento posta di Fiumicino, di un’ex dipendente Inail che abita al Nuovo Salario e diuna 68enne, ex impiegata nel settore delle biotecnologie all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha riportato ustioni su mani e viso.

Finora non è arrivata alcuna rivendicazione, ma dietro agli attentati potrebbe nascondersi una frangia “antimilitarista della galassia anarchica”. La procura di Roma ha aperto un fascicolo in cui si ipotizzano i reati di attentato con finalità di terrorismo e lesioni, indagano i carabinieri del Ros e del nucleo investigativo e i poliziotti della Digos.

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