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HomeCronaca Gestione illegale di rifiuti, undici arresti in Lombardia

Gestione illegale di rifiuti
undici arresti in Lombardia
giro da 1,7 milioni di euro

Riempiti vari capannoni nel Nord

e una cava collocata in Calabria

di Laura Bonaiuti07 Ottobre 2019
07 Ottobre 2019

Un fermo immagine del video dei Carabinieri relativo all'operazione contro un giro illecito di rifiuti, 7 ottobre 2019. Riempivano di rifiuti illeciti capannoni abbandonati nel Nord Italia e ne seppellivano altri in una cava dismessa in Calabria. Undici persone, tutte operanti nel settore dei rifiuti, e connesse allo stesso giro illecito che emerse dopo il rogo di Corteolona (Pavia) sono state arrestate dai Carabinieri forestali. Questa mattina infatti i Carabinieri Forestali dei Gruppi di Milano, Lodi, Pavia, Torino, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Milano. ANSA/ UFFICIO STAMPA CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Oltre 1,7 milioni di euro nel solo 2018. È questo l’impressionante volume di affari mosso dallo smaltimento illegale di rifiuti solidi urbani e non, provenienti dal Napoletano e nascosti in capannoni dismessi del Nord e una cava in Calabria. La stima è dei pm della Direzione distrettuale antimafia di Milano. Per gli inquirenti sarebbero state così occultate oltre 14mila tonnellate di rifiuti di ogni natura. Per il momento sono state emesse undici misure cautelari.

Grazie all’opera di raccordo curata dalla procura milanese, diversi fascicoli penali relativi a episodi di abbandoni o discariche di rifiuti in tutto il Nord Italia, sono stati analizzati in maniera unitaria. Nel solo hinterland milanese, sono stati colmati di rifiuti capannoni sequestrati a Gessate, Cinisello Balsamo e nell’area ex Snia di Varedo.

Nel corso delle indagini, il sequestro di numerosi siti di stoccaggio illeciti nel Nord Italia ha allarmato il sodalizio criminoso che, grazie a contatti con le cosche del territorio lametino, ha individuato altri sversatoi abusivi per proseguire l’attività. Offrendo agli impianti in difficoltà costi di smaltimento inferiori a quelli elevatissimi delle discariche o degli inceneritori, la domanda di mercato gestita dall’associazione criminale era – dicono i pm – praticamente inesauribile. A carico della banda anche un tentativo di sequestro di persona.

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