A poche ore dal ritrovamento dei cadaveri dei tre giovani israeliani, un ragazzo palestinese di diciassette anni è stato trovato morto in un bosco di Gerusalemme ovest dalla polizia. Il collegamento non è ancora dimostrato, ma il sospetto maggiore è che si tratti di una ritorsione messa in atto da ultrà ebrei per l’uccisione dei tre studenti in Cisgiordania. La vittima palestinese si chiamava Mohammed Abu Khdeir. I famigliari ne avevano denunciato il rapimento in quanto, secondo le fonti locali consultate dall’Ansa, era stata tirata con forza su una vettura mentre si recava all’alba in una moschea di Gerusalemme est.
A seguito dell’avvenimento, in due quartieri vicini alla moschea, Beit Hanina e Shufat, si sono verificati degli scontri tra manifestanti palestinesi e poliziotti israeliani, nei quali tre dimostranti arabi sarebbero rimasti feriti. Sempre a Shufat, dove abitava il giovane, si sono radunate centinaia di persone. Alcune voci, secondo le quali il rapimento e l’uccisione non sarebbero ascrivibili a ritorsioni israeliane bensì a faide famigliari interne sono state smentite dai parenti della vittima. La polizia israeliana fa sapere che sta seguendo varie piste differenti, ma è un dato di fatto che diversi gruppi estremisti ebrei hanno nei giorni scorsi manifestato invocando vendetta e pronunciando frasi razziste contro gli islamici.
Il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha condannato l’episodio definendolo “orribile e barbaro”. Invitando tutti alla moderazione, ha aggiunto che “questa non è la nostra via”. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente palestinese Abu Mazen, che ha chiesto al premier israeliano Benjamin Netanyahu di condannare l’uccisione del diciassettenne. “Prenda le distanze come noi abbiamo fatto per l’episodio dei tre ebrei”, si legge sul comunicato del leader arabo che ha anche invitato Israele a “prendere delle misure concrete sul campo per arrestare gli attacchi di coloni e il caos che deriva da queste aggressioni”.
Nel frattempo, prosegue il cordoglio israeliano per le tre uccisioni. Lunedì sono stati attaccati 34 obiettivi di Hamas. Avigdor Lieberman, ministro degli Esteri propone un’operazione contro Gaza simile a quella messa in atto dieci anni fa contro l’Intifada. Nel Gabinetto di sicurezza convocato da Netanyahu, intanto, proseguono gli incontri per decidere le reazioni all’episodio in Cisgiordania e le notizie di agenzia parlano di posizioni contrastanti tra i diversi ministri israeliani.
Roberto Rotunno