GERUSALEMME – La misteriosa impronta di una mano e parte di un profondo fossato difensivo, che circondava le mura cittadine. Queste le scoperte fatte dagli archeologi israeliani che hanno visto affiorare durante gli scavi di Sultan Suleiman, a Gerusalemme. Elementi che riportano a tempi antichi, di lotte tra cavalieri e gesta eroiche e che, con ogni probabilità, risalgono al X secolo d.C.
Il direttore degli scavi dell’Autorità israeliana per le Antichità, Zubair Adawi, ha scoperto il fossato situato appena sotto la strada che corre lungo la via principale della città. “La sua funzione” ha spiegato il direttore, “era di impedire al nemico che assediava Gerusalemme di avvicinarsi alle mura e irrompere nella città. I fossati, solitamente pieni d’acqua, sono ben noti in Europa grazie all’utilizzo delle fortificazioni e dei castelli, ma qui il fossato era asciutto, la sua larghezza e profondità presentavano un ostacolo che rallentava l’esercito aggressore”.
Il fossato, mette in luce un nuovo aspetto della struttura difensiva della città, che nel corso della sua storia lottò contro attacchi e tentativi di assedio di ogni tipo, come racconta Amit Re’em, direttore regionale di Gerusalemme presso l’Autorità israeliana per le antichità. “Nell’era delle battaglie dei cavalieri, delle spade, delle frecce e della cavalleria alla carica, le fortificazioni di Gerusalemme erano formidabili e complesse, comprendevano mura ed elementi per tenere a bada grandi eserciti che assalivano la città”.
Ma il ritrovamento più sorprendente riguarda l’impronta di una mano, scolpita nel muro del fossato. I ricercatori si sono a lungo interrogati sul suo significato, senza incontrare una risposta. Simbolo di un elemento oscuro, testimonianza del passaggio di qualche personaggio carismatico o più semplicemente scherzo di qualche cittadino del tempo?