Una vasta operazione anti-terrorismo condotta dalla polizia tedesca, è culminata stamattina con un blitz a Berlino nel corso del quale sono stati arrestati tre uomini accusati di intrattenere legami con l’Isis in Siria e in Iraq. Nelle indagini è coinvolta anche la moschea di Moabit della capitale tedesca.
Nella regione dell’Assia invece, sono stati perquisiti 54 luoghi, tra cui appartamenti privati, imprese commerciali e moschee nelle città di Francoforte, Offenbach, Darmstadt, Limburg e Wiesbaden. Nel mirino degli investigatori ci sarebbero 16 persone sospettate di essere in qualche modo coinvolte in attività terroristiche. In manette anche un tunisino di 36 anni arrestato alle 4 del mattino dalle forze speciali antiterrorismo. L’uomo, che dall’agosto 2015 militava nell’Isis, è uno dei principali sospettati dell’attentato al Museo del Bardo, commesso il 18 marzo 2015, che provocò 21 vittime. Secondo quanto riportato dalla Bild on line, il tunisino è stato attivo anche come scafista reclutando nuovi discepoli della jihad. In Germania aveva creato una rete di adepti, allo scopo di pianificare un nuovo attentato terroristico. Altre tre persone tra quelle fermate, avevano conosciuto il tunisino in moschea e avevano in programma di raggiungere un campo d’addestramento per prepararsi a colpire.
“Oggi ci è riuscito un duro colpo contro la rete dei salafiti. Il messaggio è che la scena islamista salafita dell’Assia è sotto osservazione”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno del Land, Peter Beuth (Cdu), in conferenza stampa complimentandosi con gli inquirenti per l’ottimo lavoro svolto. “Proteggeremo con tutti i mezzi a nostra disposizione, nel rispetto della legge, i cittadini e le cittadine del Land”, ha aggiunto Beuth. L’inchiesta, che coinvolgeva 150 agenti e funzionari di polizia insieme alla Procura generale, andavano avanti da quattro mesi.