Un ruolo inaspettato, una vittoria a metà. La nomina di Paolo Gentiloni come commissario agli Affari economici nel nuovo esecutivo europeo, capitanato da Ursula von der Leyen, ha suscitato reazioni contrapposte. Da un lato le critiche da parte della stampa tedesca; dall’altro le congratulazioni di buona parte dei ministri italiani.
“L’Italia – scrive il quotidiano economico tedesco Handelsblatt – ottiene uno dei posti più importanti, con un handicap: il successore del francese Pierre Moscovici dovrà, in futuro, insistere con i suoi connazionali perché un’Italia indebitata mantenga il patto di stabilità”. Più esplicito ancora il commento del quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung: “In Parlamento (quello europeo, ndr) si è già levata la critica sulla nomina di un politico di un paese altamente indebitato come l’Italia che in futuro sarà responsabile della disciplina di bilancio”. Mentre il leghista Massimo Garavaglia commenta: “Facciamo gli auguri a Gentiloni. A mio avviso è stato un errore prendere il posto di sottosegretario di Dombrovskis, perché questo è: Dombrovskis vice di Ursula, Gentiloni vice di Dombrovskis”.
Ma insieme alle critiche arrivano anche le congratulazioni del primo ministro portoghese António Luís Santos da Costa, che questa mattina è stato il primo a complimentarsi per la nomina ricevuta da Gentiloni. A favore del neo commissario anche l’ex ministro italiano Pier Carlo Padoan, che in un’intervista al Messaggero ricorda che il presidente del Pd “non si occuperà solo dell’Italia ma anche di altri 26 Paesi e avrà l’equilibrio per trovare una linea apprezzata da tutti”.
A Gentiloni è stato affidato, dunque, un portafoglio dedicato all’economia. Un incarico che un italiano ricopre per la prima volta a Bruxelles. Un incarico che Gentiloni dovrà condividere con Valdis Dombrovskis che, riporta ancora il Messaggero, “dall’alto della sua posizione di vicepresidente esecutivo ha per missione l’economia e l’euro oltre ai mercati finanziari”. Il lettone potrà quindi avere un controllo maggiore sulla macchina amministrativa e, possibilmente, anche sulle scelte di Paolo Gentiloni.