Non c’è più il ponte a Genova, ma splende ancora la Lanterna che domenica illuminerà lo stadio Luigi Ferraris per uno dei derby più antichi d’Italia. Novanta minuti in cui le due squadre saranno divise, ma mai così unite per dimostrare la loro solidarietà alle vittime. Lo sport è assurto a simbolo della ricostruzione, come è stato efficacemente raffigurato nella vignetta di Gokcen Eke attraverso i due tifosi abbracciati che permettono al ponte di funzionare nuovamente, e com’è avvenuto in occasione dei funerali, dove i giocatori delle due squadre hanno partecipato alla cerimonia mischiati tra loro, perché ci sono eventi che superano qualsiasi cosa.
La città oggi aspetta la ricostruzione del viadotto e patisce il traffico e il ritardo, ma il dolore delle famiglie delle vittime è ancora immutato per le perdite subite. Per questo motivo il giornalista Massimo Donelli propone di fermare la partita al 43esimo del primo tempo in onore delle 43 persone decedute il 14 agosto. “Un minuto di stop, ma non di silenzio – ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport l’ex direttore di Canale 5 –. Urliamo ‘Genova, Genova’ per dimostrare che la città è ancora unita”.
Domenica sarà il primo derby senza il ponte, ma anche il primo per il centrocampista brasiliano del Genoa Rômulo. “La città vive intensamente questa partita. Ovunque vada, le persone ne parlano. Sarà una gara bella da giocare e lo stadio sarà pieno. Non vedo l’ora che arrivi domenica. La Sampdoria è un’ottima squadra, ma vogliamo vincere noi”.
Le due contendenti non vengono da risultati positivi. Entrambe hanno perso le ultime tre partite di campionato, pertanto domenica cercheranno il riscatto oltre a punti importanti per la classifica, che le vede distaccate di un solo punto. Così come nella vignetta, così come ai funerali, così come in classifica, domenica le due squadre saranno divise ma unite per la solidarietà.