L’Italia resta agli ultimi posti nel mondo per quanto riguarda l’uguaglianza di salario tra uomini e donne, la cui partecipazione al lavoro si attesta al 57%. Secondo i dati contenuti nel “World Economic Forum Gender Gap Report 2016”, il nostro paese ha perso 9 posizioni rispetto al 2015, piazzandosi al centoventisettesimo posto.
In termini di partecipazione e opportunità economiche, la differenza tra i due sessi è la più elevata dal 2008 e potrà essere annullata solo nel 2196. Le donne italiane, pur lavorando, in media, più ore dei colleghi uomini, guadagnano poco più della metà.
A guidare la classifica sono i paesi del Nord Europa (Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia). Tra i primi 20 troviamo anche Germania, Francia e Gran Bretagna, mentre gli Stati Uniti perdono 17 posizioni, scendendo al quarantacinquesimo posto.
In generale, parlando di “gender gap”, ovvero il divario di genere e la discrepanza in opportunità, status e attitudini tra i sessi, l’Italia è scesa dal quarantunesimo al cinquantesimo posto. Per quanto riguarda le opportunità di partecipazione alla forza lavoro siamo all’ottantanovesimo posto su 144 paesi.
Ci sono però anche alcuni segnali di miglioramento almeno per tre dei quattro pilastri su cui si basa l’indagine: educazione, salute e rappresentanza politica.
A livello mondiale, resta molto basso il numero di donne in posizioni di alto livello. Solo quattro, tra i paesi in classifica, possono infatti contare su un numero uguale di uomini e donne legislatori, alti funzionari e manager. Ciò accade malgrado il fatto che 95 paesi garantiscono alle donne un tasso di istruzione a livello universitario.