GAZA CITY – Israele ha raggiunto un accordo per fermare i bombardamenti nella Striscia di Gaza per quattro ore ogni giorno. “Non si tratta di un cessate il fuoco”, specifica però Benjamin Netanyahu che, dopo le pressioni degli Usa, ha chiarito che “Israele non cercherà né di governare né di occupare Gaza”. Una richiesta scaturita da un braccio di ferro per la tregua con gli Stati Uniti per agevolare la fuga di civili dalle zone del conflitto. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, però, replica la decisione del premier israeliano: “Ho chiesto una pausa più lunga”.
Scongiurare una “guerra lunga”
L’intenzione è quella di contrastare l’opzione di una guerra lunga. È ciò che emerge dalle dichiarazioni rilasciate dall’amministrazione Biden per scongiurare l’espandersi del conflitto. “A causa dell’aumento dell’intensità della guerra contro i residenti civili di Gaza, l’espansione della portata della guerra è diventata inevitabile”, ha replicato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. A tal proposito, il presidente palestinese Abu Mazen ha detto: “Gaza è parte integrante dello Stato della Palestina e ci assumeremo tutte le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale”. In merito ai tentativi per la liberazione degli ostaggi, invece, il segretario di Stato americano Antony Blinken è convinto che ci sia “ancora molto da fare” e che “troppi palestinesi sono stati uccisi e hanno sofferto in queste ultime settimane”, come ha detto durante la sua visita a New Delhi. Attraverso un cablogramma diplomatico divulgato dalla Cnn, alcuni diplomatici americani nel mondo arabo hanno avvertito l’amministrazione Biden che il forte sostegno alla campagna militare in Israele “sta facendo perdere il sostegno dell’opinione pubblica araba”. Il messaggio specifica inoltre il timore dei funzionari americani nei confronti della rabbia che si sta alimentando contro gli Stati Uniti.
L’appello dell’Onu
In attesa della riunione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite previsto per la serata del 10 novembre, l’Onu segnala l’emergenza della necessità di carburante che ha portato alla chiusura dell’ennesimo ospedale. L’alto funzionario Stephane Dujarric ha sottolineato come il problema stia interessando servizi cruciali, come quello di maternità, di cui l’ospedale di al-Awda risulti l’unico fornitore, anch’esso costretto a chiudere.
Le accuse dell’Italia
“Va ribadito, nell’interesse dei Palestinesi, che Hamas non rappresenta il popolo palestinese”, afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro con il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev a Yashkent. “Quello che ha fatto Hamas il 7 ottobre sgozzando bambini, violentando le donne, prendendo ostaggi bambini e anziani, firmando le scene di violenza è un insulto all’unanimità”, ha poi aggiunto il Capo dello Stato, sottolineando che per lui “l’unica soluzione che porti alla stabilità e alla pace sia quella di due popoli e due stati”. Inoltre ha criticato duramente l’operato militare di Hamas: “Le azioni militari devono tenere conto delle vittime civili, ma non si può mettere sullo stesso piano la deliberata azione di Hamas di colpire civili inermi”.