Poco dopo il suo ingresso nella striscia di Gaza, all’altezza di Beit Hanun, il primo ministro palestinese Rami Hamdallah è scampato ad un attentato esplosivo nei pressi del suo convoglio. Lo hanno annunciato i media israeliani e palestinesi che hanno anche assicurato che sia il premier Hamdallah che il capo dell’intelligence Majed Freij sono “rimasti illesi”. L’agenzia Maan, però, parla già di sette feriti. Secondo le prime informazioni, sarebbe stato un ordigno posto ai margini della strada di ingresso a Gaza a causare la deflagrazione. Poco dopo l’esplosione, sono stati sparati anche dei colpi indirizzati al convoglio che hanno coinvolto alcuni passati: due di loro sarebbero in gravi condizioni. La polizia di Hamas ha dichiarato di aver arrestato due persone sospette. Il primo ministro Hamdallah ha già lasciato la Striscia di Gaza, annullando l’incontro con gli esponenti politici dell’organizzazione palestinese.
“Hamas è responsabile del vile attacco”, ha affermato la presidenza dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Le parole sono state riportate dall’agenzia ufficiale palestinese Wafa. Il capo dell’Anp, Majed Freij, ha poi rincarato la dose: “Hamas controlla il territorio della Striscia e vi mantiene la sicurezza. Si è trattato di un attacco vile che non avrà ripercussioni sul progetto nazionale condotto dal presidente Abu Mazen”. “Quello che è successo è stato un atto vergognoso e aumenterà la nostra determinazione nel continuare a servire la Striscia di Gaza”, ha invece dichiarato a caldo Rami Hamdallah. “Quanto è successo oggi – ha aggiunto il premier, secondo l’agenzia Maan – non solo aumenterà la nostra determinazione a continuare la nostra opera al servizio di Gaza, ma proseguiremo anche a lavorare per completare i nostri progetti di governo nella Striscia. Ritornerò presto a Gaza”.
Hamas però non ci sta e su Twitter dice la sua: “Hamas condanna l’attacco criminale al primo ministro palestinese Rami Hamdallah, ritenendolo un tentativo concepito per destabilizzare la sicurezza a Gaza e per far fallire gli sforzi per una riconciliazione nazionale”. Sul social, l’organizzazione palestinese respinge anche le insinuazioni nei propri confronti: “Hamas condanna le accuse della presidenza dell’Anp di essere responsabili di questo crimine”.
Hamas condemns the crime of targeting the Palestinian Prime Minister Rami Hamadallah, considering it part of the attempt aiming to destabilise security in Gaza and to foil efforts to achieve national unity. pic.twitter.com/ZoyNYn2oPm
— Hamas Movement (@HamasInfoEn) 13 marzo 2018
Hamas condems the ready accusations of the PA president for it as being responsible for this crime.
— Hamas Movement (@HamasInfoEn) 13 marzo 2018
Hamdallah è tornato oggi a Gaza dopo cinque mesi di assenza. La sua decisione era stata presa anche su pressione della diplomazia egiziana e l’obiettivo era proprio quello di rilanciare la riconciliazione con Hamas. Il programma iniziale della sua giornata prevedeva la visita a un centro di purificazione dell’acqua e un confronto con i dirigenti di Hamas a Gaza City. Nonostante il trambusto di questa mattina, il premier palestinese si è recato al centro di purificazione nel nord della Striscia. Le immagini della sua visita sono state trasmesse in diretta dai media palestinesi e israeliani. Subito dopo, però, Hamdallah ha lasciato la Striscia di Gaza, annullando l’importante confronto a Gaza City con gli esponenti politici di Hamas.