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Domani 7 giugno sfileranno nuovamente i colori del Gay Pride. Vendola testimonial

di Federica Tagliavia05 Giugno 2014
05 Giugno 2014

Vendola-gay-prideDomani 7 giugno sfileranno nuovamente i colori del Gay Pride. Sono trascorsi 20 anni da quando le strade della capitale si riempirono di uomini e donne che chiedevano il riconoscimento dei loro diritti. Quest’anno la manifestazione si chiamerà “Mettici la faccia”, partirà con 14 carri da piazza della Repubblica alle 16.30 (raduno previsto alle 15) e il percorso attraverserà via Cavour, Santa Maria Maggiore, Via Merulana e via Labicana; l’arrivo è previsto ai Fori Imperiali. Testimonial sarà Niki Vendola, governatore della Puglia, con il suo compagno immortalati in un manifesto con lo slogan “Ci vediamo fuori”.

In questi anni Vendola è stato “al Pride” più volte, sfilando con migliaia di persone che avanzavano le sue stesse richieste. “Quando si tratta di discriminazioni, scrive l’organizzazione del Pride, l’Italia non fa sconti neanche a chi ricopre un incarico istituzionale”.

Questo appuntamento toccherà diverse piazze da Bologna a Milano, da Napoli a Palermo e avrà inizio a Roma. Sulla stessa onda di diritti, in Grecia, il 14 giugno scende in piazza l’Athens Pride, che compirà dieci anni di vita. Le richieste sono quasi le stesse, riconoscimento dei Pacs, campagne forti contro le discriminazioni, piena cittadinanza per i icittadini gay.

In Italia non ci sono ancora tutele giuridiche per le coppie che convivono, gay ed etero. Molto sta cambiando a livello di società diffusa. Nel nostro paese in un decennio, il Gay Pride, da “scandalo quasi intollerabile” per i benpensanti, sta diventando un appuntamento legato alla tradizione delle città in cui si svolge. Una voce contraria alla manifestazione è quella di Nino Spirlì, calabrese di nascita, omosessuale dichiarato, giornalista, scrittore ed opinionista de “Il Giornale”. Ma, soprattutto, autore del coraggioso cortometraggio sociale “Pirandello Drag” contro l’omofobia girato interamente nella piana di Gioia Tauro. Spirlì conferma la sua contrarietà al Gay Pride  perché ritiene “ormai superata  l’idea dell’integrazione degli omosessuali nella società” e aggiunge che questa manifestazione “non rappresenta uno strumento di emancipazione, né di informazione sull’omosessualità, che non è quella che si vede in manifestazioni di questo tipo”.

Federica Tagliavia

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