L’inverno è in arrivo, ma continuano ad allungarsi i tempi per un’intesa su un piano d’azione europeo che permetta di fronteggiare la crisi energetica. La Germania smentisce l’ipotesi di un nuovo fondo europeo, fatto di prestiti e non di risorse a fondo perduto, finanziato da bond comuni per affrontare la crisi dei prezzi energetici.
Le indiscrezioni sulla disponibilità del governo di Olaf Scholz di trovare una soluzione comune per il caro-bollette erano arrivate da Bloomberg. Secondo l’agenzia di stampa il cancelliere socialdemocratico avrebbe segnalato a margine del vertice Ue della scorsa settimana la disponibilità a discuterne. Il governo tedesco voleva aspettare l’appuntamento elettorale in Bassa Sassonia di domenica scorsa – conclusosi con un buon risultato per Stephan Weil, governatore uscente del partito di Scholz – prima di cominciare a elaborare seriamente una soluzione europea per la crisi.
È pensabile che la Germania possa suggerire una soluzione simile al livello europeo di quella che sta per adottare al livello nazionale. Proporre una soglia di consumi entro la quale il prezzo del gas sarebbe sovvenzionato, mentre al di sopra di quel limite si tornerebbe al prezzo di mercato. Una soluzione che ai tedeschi piace per due ragioni: la prima è che risponde all’imperativo ambientalista di ridurre i consumi. La seconda è che, non incidendo direttamente sul prezzo finale del gas, non scoraggia i fornitori dal venderlo all’Europa.
Intanto l’Italia può affrontare l’inverno con tranquillità per il gas. Parola del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che però mette in guardia affermando che la sicurezza nazionale di medio periodo dipende dal rigassificatore di Piombino.
E se da un lato è vero che gli stoccaggi sono pieni, è vero anche che resteranno “problemi sui prezzi, ma se il 20 si conclude bene sul price cap, avremo risolto la situazione”, dichiara Cingolani. “Purtroppo – prosegue – non toglieremo la sofferenza a famiglie e imprese. Il price cap l’avevamo proposto mesi fa. La Commissione europea è stata lenta, poi ha accelerato”. Infatti sul tetto al prezzo del gas in sede europea si va verso una convergenza al delimitare un intervallo di oscillazione del Ttf, il mercato di riferimento di Amsterdam, in modo da limitarne la volatilità che ha portato le quotazioni a picchi “assurdi”.
L’amministratore delegato di Enel Francesco Starace guarda all’energia pulita. “L’Italia può affrancarsi dal gas utilizzando le rinnovabili se si usano le batterie e le reti digitali”, ha affermato, sottolineando che “la transizione si fa, è in corso in tutto il mondo ed è inevitabile, è un fatto di cui dobbiamo rallegrarci e di cui dobbiamo essere protagonisti”.