All’avvicinarsi della Fase 2, la situazione in Lombardia resta ancora quella più complessa, fonte di attenzioni e anche di scontri su come è stata gestita l’emergenza Coronavirus sin dalle fasi iniziali.
A puntare il dito contro la Regione è la Fimmg (la Federazione italiana dei medici di medicina generale) della Lombardia. E lo fa attraverso le parole del segretario Paola Pedrini, secondo cui “un evento catastrofico spesso rende inevitabili gli errori, ma gli errori devono essere riconosciuti, vanno corretti, non vanno nascosti”. In vista della fase 2, per Pedrini si sta riproponendo “l’esistente, lasciando di fatto immutate le criticità risultate evidenti nella gestione di questa pandemia”.
Criticità legate in particolare alla situazione nelle Rsa, dove sono stati trasferiti anche dei pazienti risultati positivi al Covid-19 e dove sono morti centinaia di anziani. Emerge dalle indagini degli inquirenti milanesi che, oltre alla “commistione” tra gli ammalati e i “sani” che potrebbe aver causato focolai, nelle strutture sono stati portati anche malati di polmoniti mai stati soggetti a tamponi. Il tutto mentre i lavoratori denunciano la mancanza di tutele e scarsità di mascherine e tamponi nonostante le richieste.
Alla luce di quanto accaduto lo stesso Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, durante un’intervista a 7 Gold, ammette che quello delle Rsa “è un modello che per la gestione dei pazienti Covid è emerso non avere le capacità di farlo”. Ma aggiunge che la delibera per dare la possibilità alle Rsa di ospitare i malati di Covid “la rifarei per il bene dei miei cittadini”. “Noi –aggiunge- siamo stati tempestivi, ma il virus si è annidato nelle Rsa lombarde, in quelle dell’Emilia che ha il tasso di mortalità più alto, in quelle francesi, in quelle inglesi e in quelle di tutta Italia purtroppo”.
Sulla riapertura della Lombardia il 4 maggio Gallera è categorico: “Non si apre senza il massimo delle misure anti-contagio”. E aggiunge: “Stiamo riuscendo a ridurre la sua contagiosità. La strada a questo punto non è solo quella di stare a casa, ma di uscire protetti”.