Gad Lerner torna in tv per “La Effe”, la televisione del gruppo Feltrinelli (canale 50 del digitale terrestre), nei panni di inviato speciale per la trasmissione Fischia il vento, in onda dal 26 febbraio ogni mercoledì in prima serata. Dieci puntate da 45 minuti ciascuna “per raccontare, fuori dagli studi televisivi, la vita reale degli italiani”.
«Non voglio sputare nel piatto in cui ho mangiato per tanti anni – ha spiegato il popolare giornalista – ma alla mia età avevo voglia di sperimentare nuovi linguaggi, capaci di superare i limiti del talk-show, che non riesce più ad essere una rappresentazione autentica della realtà. Sentivo la necessità di tornare a girare il paese e andare a vedere dove accadono le cose».
Gli esordi. Nato a Beirut nel 1954 da una famiglia ebraica multietnica, Gad Lerner vive a Milano da quando aveva tre anni. Esordisce nel giornalismo politico scrivendo per Lotta Continua dal 1976 al 1979. Successivamente passa per varie testate editoriali della sinistra, dal Lavoro di Genova, a Radio Popolare, al Manifesto, fino ad approdare all’Espresso, dove si distingue – tra l’altro – per un reportage come infiltrato in un pullman di lavoratori immigrati marocchini, arrivato in Europa via terra dopo un viaggio estenuante.
Profondo Nord e Milano, Italia. La notorietà arriva nei primi anni’90, in cui documenta prima l’ascesa della Lega Nord e poi la stagione di “Tangentopoli”. Nel 1991 inventa Profondo Nord, un talk show politico-economico in onda in seconda serata su Rai3, trasmesso dai teatri di diverse città del Settentrione in un momento in cui i cittadini erano in rivolta contro i partiti della cosiddetta ‘Prima Repubblica’ e i voti alla Lega crescevano elezione dopo elezione. Il passo successivo si compie l’anno dopo, con la trasformazione del suo talk in Milano, Italia (poi ceduto nelle stagioni successive prima a Gianni Riotta e infine a Enrico Deaglio), il cui titolo era l’emblema di una corruzione che in quegli anni pervadeva – e pervade ancora, secondo i ripetuti richiami della Corte dei Conti – l’intero paese.
Dalla Stampa al Tg1. Negli anni successivi Lerner torna brevemente alla carta stampata (vicedirettore della Stampa, 1993-1996), prima di dedicarsi quasi esclusivamente alla televisione: conduce Pinocchio (Rai1 e Rai2, 1997-1999) e poi dirige brevemente il Tg1 nel 2000, anche se dopo poche settimane è costretto alle dimissioni per omessa vigilanza su alcune immagini di minori vittime di pedofilia, i cui volti non erano stati oscurati.
La 7. Nel 2001 approda – con altri noti professionisti – alla rinnovata Tele Monte Carlo, in procinto di cambiare nome: è l’ultimo direttore di TMCNews e il primo del TGLa7. Nel 2001 lancia, in doppia conduzione con Giuliano Ferrara, il talk-show politico preserale Otto e mezzo. Il grande successo della trasmissione gli consente, l’anno successivo, di ottenere una conduzione singola in seconda serata con l’altrettanto fortunato L’Infedele, che andrà in onda per dieci anni fino al 2012. Il suo nuovo programma, Zeta, durerà invece solo pochi mesi: nella primavera del 2013 Gad Lerner rompe infatti i rapporti con l’editore Urbano Cairo dopo dodici anni di collaborazione, rifiutandosi “di replicare su La7” i programmi che lo avevano celebre in Rai vent’anni prima.
Di Alessandro Testa