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A Bruxelles il G7 senza la Russia: “Pronti a nuove sanzioni”

di Anna Bigano05 Giugno 2014
05 Giugno 2014

g7-Bruxelles-PutinIl G7 che sarebbe dovuto essere G8 si è aperto ieri sera, a Bruxelles anziché a Sochi, con Vladimir Putin convitato di pietra. Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Usa, Canada e Giappone hanno escluso la Russia dal summit per le violazioni del diritto internazionale a danno dell’Ucraina, ma i rapporti con Kiev e con Mosca rimangono al centro dell’agenda dell’incontro. Per il nostro Paese era presente Matteo Renzi, al suo primo G7 da premier, dove si presenta forte del risultato elettorale alle Europee. Dalla riunione di apertura dei grandi della Terra è già uscita una bozza del comunicato finale con cui alla Federazione russa sarà chiesto «di accelerare il ritiro delle sue forze armate dal confine dell’Ucraina e di esercitare la sua influenza tra i separatisti armati perché rinuncino alle armi e alla violenza», altrimenti «i leader del G7 sono pronti a intensificare le sanzioni mirate».

Tensioni interne. Ma se i capi delle grandi potenze mondiali si mostrano sostanzialmente compatti sul fronte dei rapporti con la Russia (anche se la linea statunitense sembra più dura, ad esempio, di quella della cancelliera Angela Merkel), all’interno qualche malcontento serpeggia. Gli Usa disapprovano la decisione francese di vendere alla Russia le due navi militari Mistral, mentre Parigi critica la maxi-multa di 10 miliardi di dollari che pende sul gruppo bancario Bnp Paribas, reo, secondo le autorità statunitensi, di aver violato fra il 2002 e il 2009, l’embargo contro Cuba, Iran e Sudan. Sul tavolo c’è poi il rebus – tutt’altro che semplice da risolvere – dell’energia, le cui forniture in Europa sono a rischio a causa delle tensioni con la Russia. Gli Stati Uniti, dal canto loro, dispongono di un enorme surplus di gas naturale, che però sono restii ad esportare per non perdere il vantaggio competitivo che quest’abbondanza garantisce. Senza contare, spiegano i tecnici, che c’è bisogno ancora di qualche anno per mettere a punto le tecnologie necessarie a trasportare il gas oltreoceano.

Obama: «Vicini all’Ucraina». Il confronto con Putin, comunque, è solo rimandato di pochi giorni, perché il leader russo sarà presente alle celebrazioni per il settantesimo anniversario dello sbarco in Normandia e ha già fissato alcuni faccia a faccia con i colleghi europei, mentre resta alta la tensione con la Casa Bianca che non ha messo in programma nessun incontro bilaterale. Il presidente Usa Barack Obama ha espresso ieri la sua solidarietà al popolo ucraino anche in un discorso alla Polonia. A Varsavia, prima tappa del suo viaggio europeo, Obama ha incontrato il neo-presidente ucraino Petro Poroshenko: «L’Ucraina deve essere libera di scegliere il proprio futuro da sola e per sé sola. Poiché il popolo ucraino aspira a quella stessa libertà, quelle stesse opportunità, quello stesso progresso che noi stiamo celebrando qui oggi», ha commentato, riferendosi all’anniversario delle prime elezioni libere dopo la caduta del comunismo in Polonia.

Anna Bigano

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