Ladri di biciclette, ladri di polli, ruba galline e… ladri di parmigiano: secondo le stime della Coldiretti negli ultimi tre anni i furti del formaggio reggiano più famoso nel mondo hanno sfiorato i 10 milioni di euro di controvalore. In totale sono state infatti 20mila le forme sottratte a caseifici, magazzini, distributori e supermercati. Ogni forma, da circa 40 kilogrammi, vale all’incirca 400 euro.
I furti comunque non si limitano alle forme di parmigiano, ma si allargano a tutte le eccellenze italiane: dai pistacchi ai limoni, alle olive, fino al vino ai liquori, con questo ultimo binomio che sale in cima alle preferenze dei furti anche sugli scaffali, con un ammanco di quasi 3 miliardi di euro ogni anno.
Ma non sono solo bande specializzate a compiere questi furti: è della scorsa settimana la notizia che nell’ospedale San Matteo di Pavia, 46 tra cuochi, inservienti e magazzinieri sottraevano il cibo destinato ai pazienti del nosocomio.
Diversa la situazione per gli indigenti che rubano generi alimentari: per la Cassazione infatti, “non è reato rubare del cibo per chi è spinto dalla fame”. In una sentenza dello scorso maggio infatti, fu assolto un senza fissa dimora che aveva sottratto un würstel con il formaggio dal valore di 4 euro.