“Signore, perché hai permesso che un sedicenne perdesse la vita? Quante volte in questi giorni ci siamo fatti questa domanda!”. Lo ha detto all’inizio dell’omelia don Lorenzo Manco, sacerdote da appena un mese della parrocchia della Medaglia Miracolosa, dove sono stati celebrati i funerali di Davide Bifolco, il diciassettenne ucciso la scorsa settimana dai carabinieri dopo un inseguimento.
La chiesa del rione Traiano, quartiere in cui viveva il ragazzo, è piena di persone e fiori bianchi nonostante le richieste della famiglia di non decorare la chiesa. Prima della funzione religiosa fotografi e operatori tv sono stati invitati ad uscire dall’edificio religioso.Il padre del ragazzo, Gianni Bifolco seduto accanto al feretro, non si è mai allontanato, mentre la madre colta da un malore è stata portata fuori dai volontari della Protezione Civile. Anche il fratello maggiore Tommaso, presente alla cerimonia grazie ad un permesso speciale del Tribunale della Sorveglianza (è agli arresti domiciliari da circa un anno), non ha resistito all’interno della chiesa e si è allontanato in lacrime in compagnia di alcuni amici. Ha espresso la propria vicinanza, poco prima che iniziasse la cerimonia, anche Antonella Leardi madre di Ciro Esposito, il ragazzo ferito gravemente a Roma il 3 maggio scorso prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli e poi deceduto dopo 52 giorni di agonia: “Sono venuta qui a condividere il dolore di una madre”. Mentre per le autorità era presente l’ assessore al Patrimonio del Comune di Napoli Alessandro Fucito.
La bara, portata a spalla dagli amici è uscita dalla chiesa tra gli applausi della folla e un volo di palloncini bianchi, alcune persone gridano: “Giustizia”.Il corteo funebre composto dai familiari, amici e fedeli della Madonna dell’Arco, ha attraversato silenziosamente il quartiere fino al cimitero per accompagnare nell’ultimo viaggio il giovane diciassettenne napoletano.
Cesare Bifulco