HomeCronaca Politici e vip per l’ultimo saluto ad Aurelia Sordi. In chiesa anche l’autista di famiglia

Politici e vip per l’ultimo saluto ad Aurelia Sordi. In chiesa anche l’autista di famiglia

di Alessandra Aurilia13 Ottobre 2014
13 Ottobre 2014

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È stato celebrato ieri mattina alle 11, nel Battistero della basilica di San Giovanni in Laterano, il funerale della “signorina Aurelia”, sorella dell’attore e regista Alberto Sordi, morta nella notte tra sabato e domenica scorsi, nella villa di famiglia nei pressi delle Terme di Caracalla. Alla cerimonia, celebrata da don Alfonso Tabulacci, hanno partecipato amici e parenti, ma anche politici e personaggi del mondo del cinema. Tra i tanti, gli ex sindaci di Roma, Francesco Rutelli e Gianni Alemanno, il produttore cinematografico Aurelio De Laurentis, l’attrice Elsa Martinelli, e Luca Verdone, il fratello dell’attore e regista Carlo.
Presente in chiesa anche lo storico autista di famiglia, Vincente Arturo Artadi Gardella, finito sotto inchiesta per presunti raggiri nei confronti di Aurelia. L’accusa è di essersi fatto assegnare la procura generale della gestione dell’immensa eredità di Sordi e accrediti bancari per un valore di 2,3 milioni di euro. “Contro di me tutta un’ingiustizia”, ha detto Artadi, entrando commosso nel Battistero. Il feretro della “Signorina” sarà tumulato al Verano nella tomba di famiglia.

Morta per il dispiacere. Aurelia aveva 97 anni ed era malata da tempo. Un anno fa, nel corso dell’inchiesta aperta per il sospetto raggiro, le era stata diagnosticata una demenza senile dovuta all’età. Ma le sue condizioni sarebbero peggiorate improvvisamente negli ultimi giorni, proprio in concomitanza con il licenziamento dell’autista Artadi. “L’hanno fatta morire togliendole Arturo – ha rivelato Paola Comin, storico ufficio stampa di Sordi dal 1992 al 2003 – dal 1 ottobre, giorno in cui la magistratura ha disposto l’inizio dell’allontanamento, Aurelia non mangiava più”.
In un comunicato Arturo Artadi si è detto “distrutto e amareggiato”, e ha ribadito più volte la sua innocenza. “Lei ed Alberto sono stati per me come dei nonni, quasi dei genitori – ha detto – tra di noi c’era un bellissimo rapporto che nulla e nessuno riuscirà a distruggere”.

La truffa. Secondo quanto accertato dalla Procura di Roma, negli ultimi anni, “per la sua incapacità di intendere e di volere”, Aurelia Sordi sarebbe stata vittima di una truffa da 2 milioni e mezzo di euro (pari a circa il 15-20% del patrimonio ereditato dal fratello). L’inchiesta è scattata a febbraio del 2013, in seguito alla segnalazione del direttore (nonché amico di vecchia data di Alberto Sordi) della Banca Popolare di Sondrio di via Cesare Pavese, dove Arturo Artadi si era presentato esibendo la procura speciale che gli assegnava poteri illimitati nella gestione dei beni di Aurelia Sordi.
Al momento sotto accusa ci sarebbero 10 persone: l’autista Arturo Artadi, gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina e il notaio Gabriele Sciumbata (accusati di circonvenzione di persona incapace), nonché sei dipendenti di Aurelia, quali una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri e una governante, ai quali l’anziana avrebbe concesso in più occasioni donazioni tra i 150 e i 400mila euro.

Si apre la battaglia per l’eredità. Ora che è scomparsa l’ultima erede della famiglia Sordi, ben 60 parenti di secondo e terzo grado chiedono l’annullamento del testamento in cui Aurelia aveva stabilito la donazione dell’intero patrimonio del fratello Alberto Sordi alla Fondazione creata a suo nome. A tale proposito, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha proposto: “Aspettiamo le volontà testamentarie e parleremo con la Fondazione, ma la casa di Alberto Sordi dovrebbe diventare uno straordinario museo”. Del resto, nelle parole dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, “quella casa lo è già”.

Alessandra Aurilia

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