Un’altra bufera si è abbattuta sul gruppo Tosinvest della famiglia Angelucci. Giampaolo Angelucci, figlio del parlamentare di Forza Italia, Antonio, è indagato in un’inchiesta della Procura di Roma che ha portato alla luce una serie di fenomeni collusivi in verifiche fiscali legate alle società attive nel settore della sanità, la San Raffaele spa e la Roma Global Service srl. Ad Angelucci sono contestati i reati di collusione e concorso in rivelazione di segreto d’ufficio in un procedimento che oggi ha portato all’arresto, su ordinanza del gip Maria Paola Tomaselli, del luogotenente della Guardia di Finanza, ora in pensione, Giovanni Cecchini. Ai domiciliari, invece, sono andati il soprintendente Rosario Attinelli, il maresciallo Metello Schiavone, il commercialista Arnaldo Rossi e l’imprenditore Mattia Amici, tutti coinvolti nella frode.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti a seguito dell’apertura di verifiche fiscali nei confronti delle due società, sarebbe emerso un meccanismo di trasmissione di comunicazioni riservate finalizzato a garantire alle società la contestazione dei soli rilievi fiscali già oggetto di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questo meccanismo un ruolo primario sarebbe stato svolto da Cecchini: le indagini hanno scoperto un analogo comportamento messo in atto rispetto a un’altra attività di polizia tributaria svolta nei confronti di una catena di supermercati operanti a Roma e che faceva capo a Mattia Amici.
Angelucci, tramite l’ufficio stampa del gruppo San Raffaele, ha commentato: «In relazione alle notizie riportate oggi dagli organi di stampa in merito all’inchiesta della Procura di Roma su presunti fenomeni collusivi in verifiche fiscali, nel manifestare la piena fiducia nella magistratura, sono certo di poter dimostrare l’assoluta estraneità alle accuse».
Renato Paone