Grande entusiasmo e applausi per la pellicola Freaks Out di Gabriele Manetti alla 78esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il film del regista italiano, reduce dal brillante Lo chiamavano Jeeg Robot, è un fantasy storico ambientato nella Roma nazista del 1943.
Freaks Out narra le vicende di quattro artisti circensi interpretati da Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Claudio Santamaria e Giancarlo Martini, che si esibiscono in un circo guidato da Giorgio Tirabassi, nelle vesti del personaggio Israel. La scomparsa del capo, però, lascia i quattro disoccupati e li costringe a vagare senza una meta in una Roma assediata dall’esercito nazista. Da quel momento in poi, i protagonisti del film di Manetti vivranno una serie di avventure al confine tra realtà e fantasia.
“Freaks Out nasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e una riflessione sulla diversità”, ha raccontato il regista. Il successo ottenuto alla presentazione al Festival del Cinema di Venezia, se pur prematuro per essere giudicato, rappresenta una grandissima iniezione di fiducia per Manetti che, alla vigilia, era tutt’altro che tranquillo. “Ero veramente terrorizzato”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. “Il mondo della periferia romana raccontato in Lo Chiamavano Jeeg Robot lo conosco bene. Ma mi domandavo, come faccio a raccontare la guerra?”, ha aggiunto il regista.
Alla scrittura di Freaks Out, in coppia con Manetti, ha lavorato anche lo sceneggiatore Nicola Guaglianone, che ha spiegato quanto sia stato difficile dar vita a un film del genere. “Ci siamo avvicinati alla Roma occupata del 1943 con emozione e rispetto – ha raccontato – ma allo stesso tempo abbiamo dato libero sfogo alla fantasia”.