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Frattura Meloni-Salvini
su legge elettorale
e referendum autonomie

Per FdI il Rosatellum bis è "uno schifo"

La Lega: "Meglio del proporzionale puro"

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi12 Ottobre 2017
12 Ottobre 2017

Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante 'Atreju 2017', Roma, 22 settembre 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Scoppia una frattura fra la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ed il segretario della Lega Matteo Salvini: il motivo del contendere riguarda le perplessità di Fratelli d’Italia sulla legge elettorale, il Rosatellum bis. Proprio ieri mattina, la leader di FdI aveva chiesto a Lega e Forza Italia un incontro per chiarire “il senso del loro sostegno ad una legge elettorale che, matematicamente, non consentirà di formare una maggioranza certa e un governo che difenda gli interessi degli italiani”.

La stessa Meloni, che definisce la legge elettorale “uno schifo”, ha poi affermato: “Tutti i partiti sono andati in televisione a dire che le liste bloccate erano un obbrobrio e invece stanno approvando una legge con le liste bloccate togliendo agli elettori la possibilità di scegliere i propri parlamentari. A questo punto chi vota questa legge si prende la responsabilità di consegnare agli italiani l’ennesimo governo dell’inciucio. Non aspetto un governo Draghi, non rimpiango Monti e Letta. Non voglio un Gentiloni bis con i voti e i ministri di Forza Italia. Mi pareva che nel centrodestra fossimo d’accordo su questo punto: mai più governi tecnici e mai più accordi con la sinistra. Non so perché hanno cambiato idea. Non capisco le scelte della Lega, ma prendo atto che sostiene questa legge nonostante sia stata messa la fiducia”.

Ieri sera alla trasmissione di La7 “Otto e Mezzo”, il segretario del Carroccio ha risposto alla leader di FdI: “Sulla legge elettorale, abbiamo capito che a me non dispiace e alla Meloni non piace: preferisce una legge proporzionale pura, come Bersani e D’Alema”.

Il nuovo capitolo della bagarre delle destre è stato pubblicato stamane, dalle colonne de Il Messaggero, dove Giorgia Meloni replica così ai leghisti: “Quello che ci ha contraddistinto sempre con Salvini era la battaglia contro i governi dell’inciucio e invece oggi si approva una legge che consegna matematicamente l’Italia a un altro governo innaturale, nel quale si metteranno insieme persone che fino a un mese prima si insultavano reciprocamente”.

Sullo scontro fra Salvini e Meloni, da Arcore tutto tace, ma nel silenzio qualcosa si muove: Berlusconi infatti sarà al fianco della Lega sul referendum per le autonomie della Lombardia e del Veneto, e ha organizzato una conferenza stampa con il governatore della Lombardia Roberto Maroni la prossima settimana. “L’Asse del nord” che unisce Forza Italia e Lega, ma che esclude tacitamente Fratelli d’Italia, avrà quindi la meglio su una possibile coalizione tripolare e maggioritaria in vista delle prossime elezioni?

Il deputato di FdI Ignazio La Russa, che ha militato con la Meloni nel Popolo delle Libertà di Berlusconi, è convinto che sia “giunto il momento che si fissi un incontro tra la Meloni, Berlusconi e Salvini che deve essere chiarificatore. Il più diligente fissi questo incontro a tre perché non dimentichiamo che per tutti i sondaggi il centrodestra può vincere se unito, anche se questa legge non consente di fare il governo”.

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