Il giorno dopo la mobilitazione unitaria dei sindacati, gli scioperi contro la riforma delle pensioni sono al quattordicesimo giorno consecutivo in Francia, a soli 3 giorni dall’inizio dell’esodo per le vacanze di Natale, che si annuncia complicato per la gestione dei trasporti.
Intanto il primo ministro, Edouard Philippe, ha ribadito la “determinazione totale” del governo ad andare fino in fondo, pur avendo deciso di ricevere questo pomeriggio uno ad uno i leader sindacali.
Durante i colloqui Philippe spera di rompere il fronte unitario dell’opposizione sindacale, facendo leva sulla componente riformista rappresentata dalla CFDT, guidata da Laurent Berger. Ma quest’ultimo si oppone al principio della cosiddetta “età di equilibrio”, fissata dal governo a 64 anni. Età minima per ottenere la pensione a tasso pieno. Diversi esponenti del governo hanno sottolineato che su questo provvedimento si può trattare, anche se sulla struttura della riforma – abolizione dei regimi speciali e creazione di un sistema universale a punti – non si discute.
I sindacati si confronteranno anche con il nuovo “Monsieur Pensioni”, Laurent Pietraszeweski, nominato la notte scorsa dal presidente Emmanuel Macron. Il deputato de La Republique en Marche prende il posto dell’alto commissario Jean-Paul Delevoye, dimessosi per una questione di conflitti di interesse e incarichi non dichiarati.
Parigi è nuovamente bloccata da 350 chilometri di code e la circolazione del metrò è molto scarsa, con 8 linee su 14 completamente chiuse.