PARIGI – Arrivederci Elisabeth Borne, ben arrivato Gabriel Attal. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha nominato Gabriel Attal nuovo primo ministro al posto di Elisabeth Borne. Appena 34enne e già con una carriera politica alle spalle, è il pupillo di Macron. L’ex ministro dell’Istruzione è il più giovane premier della Quinta Repubblica. Lunedì il presidente francese Emmanuel Macron ha accettato le dimissioni della prima ministra Borne, in carica da circa un anno e mezzo. Nel 2022 era diventata la seconda donna, dopo Édith Cresson, a ricoprire questo ruolo nella storia del Paese.
“Signora prima Ministra, cara Elisabeth Borne, il suo lavoro al servizio della nostra Nazione è stato esemplare ogni giorno”, ha scritto Emmanuel Macron su X per comunicare l’uscita della premier che lo ha accompagnato durante il suo secondo mandato da presidente. “Ha realizzato il nostro progetto con il coraggio, l’impegno e la determinazione delle donne di Stato. Con tutto il cuore, grazie”, ha sottolineato il presidente francese nel suo tweet di benservito. Le dimissioni di Borne, però, non sono state particolarmente sorprendenti. Da settimane Macron aveva lasciato intendere che presto ci sarebbe stato un rimpasto di governo, e ora è ufficiale. Il fatto che la prima ministra abbia dato le dimissioni, infatti, vuol dire che il governo sarà sciolto.
In Francia Borne non godeva di grande popolarità. L’ex premier, inoltre, è stata spesso criticata anche dal governo italiano a seguito di alcune dichiarazioni dopo la vittoria del partito di Giorgia Meloni. In quell’occasione, infatti, Borne ha messo in guardia Roma affermando che la Francia sarebbe stata “attenta” al “rispetto” dei diritti umani e dell’aborto in Italia, creando indignazione all’interno della stessa politica Italiana. È probabile, quindi, che il presidente francese, il quale da tempo ha grossi problemi di popolarità per via di varie riforme e misure controverse da lui fortemente volute, abbia voluto nominare un nuovo governo nella speranza di recuperare un po’ di consensi in vista delle elezioni europee, previste per l’inizio di giugno.
