Continuano gli scontri nella banlieue di Parigi. La guerriglia nella periferia della capitale francese va avanti ormai da quattro giorni, dopo che giovedì scorso quattro agenti di polizia avrebbero picchiato e violentato un giovane di colore, Théo.
Anche questa notte si sono registrati numerosi disordini in diverse zone della Seine-Saint-Denis, con lanci di bottiglie incendiarie, auto e cassonetti dati alle fiamme. In totale, le forze dell’ordine hanno compiuto diciassette arresti. Non si registrano comunque gravi danni a persone: un autista di un bus è rimasto leggermente ferito dal lancio di una molotov.
I molti emarginati sociali e immigrati che vivono nelle periferie francesi hanno preso a simbolo delle proprie rabbiose proteste la storia di Théo, ventiduenne finito in ospedale con gravi lesioni e una prognosi di due mesi dopo un duro scontro con quattro poliziotti.
Il giovane sarebbe stato sodomizzato con un manganello, come confermerebbe la diagnosi dei medici che parla di “una ferita longitudinale del canale anale” e una “lesione del muscolo sfintere anale”. A incastrare i quattro poliziotti, il video di una telecamera che ha ripreso l’accaduto. Uno degli agenti, intanto, è stato accusato di stupro, mentre gli altri tre di violenze di gruppo.
La foto di Théo dal letto di ospedale con al capezzale il Capo di Stato François Hollande ha subito fatto il giro del mondo. Il giovane, originario di Aulnay-sous-Bois e fotografato con indosso la maglia dell’Inter, ha lanciato un invito alla calma: “So quello che sta accadendo. Amo la mia città e quando tornerò vorrei ritrovarla come l’ho lasciata. Quindi, ragazzi, stop alla guerra. Pregate per me”.
Anche la politica francese si è espressa sui gravi fatti della banlieue parigina. Se il premier Bernard Cazeneuve ha chiesto fermezza contro i responsabili dell’aggressione, la leader del Front National Marine Le Pen ha condannato le rivolte nella periferia parigina e ha affermato in tv che il suo “principio di base è sostenere la polizia”.