BERLINO – Chi siamo? Com’è nato l’universo? Qual è il mistero che si cela dietro la nascita e l’ordine di tutte le cose? È a queste domande che, attraverso quel linguaggio globale che è la musica, prova a dare una risposta la compositrice e cantante soprano Gloria Bruni con il suo concerto “Frammenti di Creazione”, eseguito il primo settembre nella chiesa Kaiser-Wilhelm-Gedächtnis-Kirche di Berlino.
Dopo la prima mondiale ospitata a Venezia nell’ottobre 2022 e la successiva esecuzione nel 2023 nella cattedrale di Santa Caterina ad Amburgo, sua città natale, l’artista è tornata a riproporre l’opera in occasione dei settant’anni del CERN di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, che saranno celebrati nel 2025.
Ad aprire l’evento l’incontro tra alcuni rappresentanti ecclesiastici e scienziati, quasi a voler mettere in scena quel dialogo tra fede e razionalità di cui la cantante intende restituire una sintesi in note. Gloria Bruni, voce solista, è stata accompagnata dall’orchestra sinfonica di Amburgo, diretta da Wolf Kerschek, il Berliner Vocalconsort, considerato uno dei migliori ensamble locali della Germania, dai ricercatori dell’Università di Amburgo e dal coro formato per l’occasione da scienziati del DESY, il Centro Nazionale Tedesco di Fisica Nucleare e delle Particelle.
Il progetto trae ispirazione proprio dal dialogo che la compositrice ha avuto con alcuni ricercatore del DESY circa la complessità del mondo e le preoccupazioni sul futuro del pianeta. Argomenti che l’hanno affascinata sin da piccola grazie al rapporto con suo padre, fisico e matematico. Suggestioni familiari e conversazioni che hanno portato l’artista a maturare un’idea di musica intesa come mezzo di ricerca e allo stesso tempo espressione di “un linguaggio universale”, in cui al centro si trova “l’essere umano, con i suoi sentimenti, la sua fede, le sue speranze”.