“Preghiamo oggi per i defunti, per coloro che sono morti per la pandemia con una preghiera speciale per i defunti, diciamo così, anonimi”. È a quanti hanno perso la vita a causa del Coronavirus che va il pensiero del Pontefice questa mattina, durante l’omelia a Santa Marta con un pensiero particolare a coloro che vivono e muoiono ai margini della società. Il Papa ha anche fatto riferimento alle toccanti immagini che, nelle ultime settimane, sono arrivate dal Brasile e dagli Stati Uniti, due grandi paesi che sono stati costretti a disporre fosse comuni per far fronte al sempre crescente numero di morti. “Abbiamo visto le fotografie delle fosse comuni, tanti sono lì”, ha aggiunto il Pontefice.
Dal Brasile, paese con il più alto tasso di vittime e casi confermati in America Latina, arrivano infatti le immagini dell’ampliamento cimiteriale di Vila Formosa, a San Paolo, così quelle scattate dall’alto al cimitero di Parque Tarumã a Manaus, emblema della pandemia Covid-19. “Una misura necessaria per far fronte alla domanda di sepolture” l’hanno definita le autorità brasiliane. Già a fine marzo il responsabile della pulizia cittadina a Guayaquil, in Equador, Gustavo Zuniga, aveva annunciato – in una intervista alla Cnn – che il paese avrebbe costruito fosse comuni per le vittime del coronavirus.
Troppi morti anche a New York e la città è sempre più vicina al collasso. Già dalla metà di aprile circolavano le immagini della fossa comune di Hart Island, un’isoletta al largo del quartiere del Bronx che da oltre 150 anni viene utilizzata per seppellire chi non può permettersi funerali o posti al cimitero. Le foto scattate da un drone e pubblicate dalla Bbc, mostrano quaranta bare che stanno per essere interrate. Prima della pandemia sull’isola venivano sepolte persone una volta alla settimana, dall’inizio della pandemia ogni giorno. Qualcuno ha anche ipotizzato di organizzare sepolture temporanee a Central Park, nel cuore di Manhattan.
Anche l’Italia ha dovuto affrontare il problema di seppellire tutti coloro che sono morti soli. Il Cimitero Maggiore di Milano ha dovuto accogliere oltre sessanta cadaveri di vittime del Covid-19, morte lontano dai propri cari, al cui ultimo saluto erano presenti soltanto dipendenti del Comune. Al campo 87 però, tutti hanno avuto una degna sepoltura, con una data impressa su una croce bianca in un grande cimitero allestito in tempo di pace.