28 ottobre 1922, 28 ottobre 2017. La data, scelta da Forza Nuova per organizzare la sua manifestazione a Roma, è altamente simbolica. Nel ’22 la Marcia su Roma, che ha permesso la definitiva presa di potere da parte di Mussolini. Novantacinque anni dopo, un altro grande corteo di estrema destra nella capitale.
I permessi– Si chiamerà Marcia dei Patrioti ed è stata indetta contro «un governo illegittimo, per dire definitivamente no allo Ius Soli e per fermare violenze e stupri da parte degli immigrati che hanno preso d’assalto la nostra Patria». L’evento, promosso sulla pagina Facebook del partito, ha riscosso numerose adesioni e commenti entusiasti. Il fatto che Forza Nuova si sia spinta così avanti, pubblicando l’evento su Facebook, fa pensare che sia stata chiesta e ottenuta un’autorizzazione da parte di questura e prefettura. Ma dalle fonti ufficiali dell’organizzazione filtra il massimo riserbo sulla questione. Ci sarà da capire se la scelta della data potrà influire o meno sulla decisione finale.
Le polemiche– Immediate sono arrivate le reazioni delle forza di sinistra. «No al fascismo in qualunque forma si esprima. Il governo vieti la marcia su Roma» ha twittato Giulio Marcon, capogruppo alla Camera di Sinistra Italiana. Per Filippo Civati e Andrea Maestri, entrambi parlamentari di Possibile, la manifestazione è anticostituzionale, in quanto violerebbe la Legge Scelba, che disciplina l’apologia di fascismo, e la Legge Mancino, che vieta azioni e slogan d’ispirazione nazifascista. I due chiedono al ministro dell’Intero Marco Minniti di vietare la marcia e di sciogliere Forza Nuova. Duro anche il deputato romano Pd Marco Miccoli. «L’iniziativa è l’ennesima provocazione da parte dei fascisti di Forza Nuova nei confronti della Capitale e della storia di questo paese» ha dichiarato, aggiungendo che la marcia è «un’offesa alla città che ha visto numerosi episodi negativi legati al nazifascismo, come le Fosse Ardeatine e le deportazioni nei campi di sterminio».