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FORUM NAPOLI/2 Le conclusioni di Andrea Masullo: “La biosfera va salvaguardata. Solo così si combatte la fame nel mondo”

di Maria Lucia Panucci11 Ottobre 2014
11 Ottobre 2014

masullo“La fame si contrasta con un nuovo modello agricolo ed economico”. È uno dei passaggi più rilevanti delle riflessioni di Andrea Masullo, presidente del Comitato scientifico di Greenaccord Onlus, che concludono l’XI Forum internazionale dell’Informazione per la Salvaguardia della Natura, organizzato in collaborazione con il Comune di Napoli.

Quattro giorni di relazioni e dibattiti incentrati sul rapporto tra malnutrizione, crisi ambientale e disuguaglianza economica ai quali hanno preso parte, oltre agli analisti provenienti da prestigiose organizzazioni come la FAO, Caritas Internationalis, Worldwatch Institute o Slow Food, anche un centinaio di giornalistici tutto il mondo. E tra loro una ventina arrivavano dall’ENAJ, il network europeo che riunisce i giornalisti specializzati in agricoltura.

Secondo Masullo l’attuale modello agricolo è un sistema ingiusto che si nutre di disuguaglianza e mette a repentaglio la vita di miliardi di persone per garantire l’opulenza delle popolazioni più ricche. La realtà odierna è infatti caratterizzata da un flusso di materie prime agricole dai paesi che soffrono la fame verso quelli più floridi, caratterizzati da sprechi ed eccessi alimentari. “L’attuale modello economico fondato su una ossessiva crescita dei consumi e sull’accumulo dei capitali prodotti – ha spiegato – non può risolvere il problema di nutrire l’umanità di oggi né tantomeno quella di domani. Noi con le tecnologie siamo diventati i produttori del nostro mondo, ne abbiamo inventato le regole ed i meccanismi di funzionamento. Lo abbiamo sostenuto con ideologie così potenti e pervasive da alterare le menti di tutta la popolazione fino a convincere chi soffre che la soluzione sia imitare chi applica quel modello consumista che è causa delle sue sofferenze. Il sistema si nutre di differenze e i ricchi, per essere ricchi, hanno bisogno di poveri da sfruttare”.

La convergenza fra aumento della popolazione, i danni alla fertilità delle terre coltivabili prodotti dai cambiamenti climatici, l’inquinamento, l’iper sfruttamento delle risorse idriche, sono tutte conseguenze dell’attuale modello economico. Allora il cambio di rotta diventa quanto mai urgente altrimenti si rischia un aumento progressivo della mortalità infantile e una riduzione della durata della vita. “Dobbiamo iniziare subito col liberarci dall’irragionevole convinzione che il mondo artificiale che abbiamo creato possa essere autosufficiente e riconoscere la realtà che il sistema economico è solo un sotto insieme di quella biosfera da cui trae nutrimento e risorse – ha concluso Masullo – Se impoveriremo la biosfera anche noi saremo più poveri. Se la distruggeremo, anche noi saremo distrutti”.

Ma Grrenaccord lancia l’allarme: il nuovo paradigma non potrà realizzarsi se prima di tutto non avverrà un cambio interiore nella coscienza di ciascuno di noi. “La tecnica, la scienza – ha specificato Masullo -sono strumenti anche potenti che noi abbiamo, ma senza una coscienza umana che le guidi con pathos e partecipazione servono a poco e spesso vengono usati per allontanarci dalle soluzioni”.

Maria Lucia Panucci

 

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