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“Foro di Augusto, duemila anni dopo”. Tra effetti speciali e pietre parlanti il cuore di Roma tornerà a rivivere in occasione del suo 2767° natale

di Samantha De Martin08 Aprile 2014
08 Aprile 2014

foro augusto ok

Per festeggiare il suo 2767° Natale, il prossimo 21 aprile, Roma accenderà i riflettori (nella foto, una simulazione) su uno dei suoi volti più suggestivi, inaugurando un progetto intitolato “Foro di Augusto, duemila anni dopo”, per valorizzare e far rivivere i colori, le immagini, le strutture architettoniche, le bellezze artistiche che hanno caratterizzato una delle epoche d’oro dell’impero romano, dominata dalla grandezza del divo Augusto. E proprio in quell’area archeologica che porta il nome del più celebrato pater patriae della storia, si terrà, a partire da lunedì 21 aprile, il primo di una serie di appuntamenti serali che dureranno fino al prossimo 18 settembre, e che convoglieranno gli occhi di turisti, romani e amanti della cultura, sulla storia che ha cucito le straordinaria grandezza di un impero.
Un progetto ideato da Piero Angela e Paco Lanciano Il progetto di valorizzazione promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione artistica, Sovrintendenza Capitolina ai beni Culturali, prodotto da Zetema Progetto Cultura, e ideato e curato da Piero Angela e Paco Lanciano con la storica collaborazione di Gaetano Capasso, è stato presentato ai giornalisti stranieri nella sede della Stampa estera dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dall’assessore alla cultura Flavia Barca. C’erano anche  il  sovrintendente Claudio Parisi Presicce,  Albino Ruberti di Zètema Progetto Cultura, il responsabile dell’Ufficio progetti Speciali del Gabinetto del Sindaco, Maurizio Pucci, e il presidente dell’Associazione stampa estera Maarten Van Aalderen.
L’entusiasmo del sindaco Marino.  “È un orgoglio per Roma celebrare il bimillenario della morte dell’imperatore Augusto attraverso questa iniziativa – ha detto il sindaco Marino – Sono molto curioso di vedere la ricostruzione della vita al tempo di una Roma straordinaria per mostrare al mondo come effettivamente si viveva in quell’epoca che caratterizzò il periodo storico di pace più lungo di tutto l’impero. E per questo saranno attesi 50mila visitatori l’anno”.
Utilizzando le tecnologie più all’avanguardia il progetto illustrerà in modo puntuale il sito archeologico situato lungo via dei Fori e adiacente a via Alessandrina, recentemente riaperta al pubblico, partendo da pietre, frammenti, filmati e ricostruzioni che mostreranno i luoghi così come si presentavano all’epoca di Augusto. Dal lunedì alla domenica, tutte le sere a partire dalle 21, i visitatori, massimo 200 persone a gruppo, saranno coinvolti in un tour della durata di circa 40 minuti che consentirà loro di essere catapultati in uno scorcio di Roma augustea, supportati da informazioni di rigore storico e scientifico, fornite da appositi sistemi audio con cuffie e raccontate dalla voce di Piero Angela.
Il Foro si racconta. Da tribune appositamente ideate per accogliere il pubblico e l’impianto tecnico necessario, realizzate con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto visivo sull’area archeologica, in accordo con la Sovrintendenza Capitolina, gli spettatori ascolteranno il “racconto” delle pietre e dei reperti, scoprendo luoghi resi invisibili dal tempo e riportati in vita dagli effetti speciali.
“Abbiamo cercato di rivitalizzare questo spazio, ricostruendo virtualmente i luoghi così come si presentavano al tempo dell’imperatore” ha spiegato Piero Angela. Un vecchio tempio alto quanto un palazzo di nove piani, là dove si stagliava l’enorme statua di Augusto alta 12 metri, i tribunali ed altre strutture riaffioreranno alla vista degli spettatori, grazie alle tecnologie adoperate dal progetto che si sosterrà autonomamente grazie agli introiti di biglietteria e che non richiederà alcun intervento economico da parte dell’Amministrazione.
Le altre iniziative per celebrare i natali di Roma.  L’investimento “Foro di Augusto. 2000 anni dopo” si inserisce in un più ampio contesto di iniziative organizzate in occasione del bimillenario augusteo e che, a partire dal mese di maggio, troveranno ampio spazio nelle scuole, nei musei e nei convegni organizzati dalla Sovrintendenza.
Il cesare della pace, il sommo rappresentante di uno smisurato impero, morto nel lontano 19 agosto del 14 d.C. che aveva “lasciata in marmo” una Roma fatta di mattoni, torna a rivivere. E i posteri, nel loro piccolo, proveranno a ricostruire, trasmettendolo all’umanità, sebbene con l’aiuto della moderna tecnologia, quel marmo irrimediabilmente frantumato dal tempo e percorso dalle rughe depositate dall’inesorabile trascorrere di secoli di storia.

Samantha De Martin

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