La foresta di Capocotta inserita nell’ area protetta della Riserva Naturale Decima Malafede è stata trasformata in una spoglia radura. Querce secolari sono state rase al suolo ( come si vede nell’immagine) in seguito alla richiesta di intervento della famiglia Vaselli, titolare dell’area.
«Il bosco e le sue querce secolari, circa mille, sono in fase di abbattimento. Tagli autorizzati incredibilmente dall’ente titolare della Riserva», ha denunciato il co-portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, pronto a inviare un esposto al procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone. Fino al 2012 infatti Roma Natura, ente regionale, pagava circa 10mila euro l’anno di affitto alla famiglia Vaselli. Poi, una volta scaduto il contratto, i proprietari hanno chiesto una «sfoltita» a sei ettari di bosco. Una sfoltita che non ha riguardato però alberi secolari ma solo piante giovani; inoltre le piante non sono state abbattute o rase al suolo, ma è stata effettuata una sorta di potatura conservativa» spiega Marco Antonini, ex presidente Wwf Lazio e perito agrario naturalista.
Infatti un recente studio del WWF ha censito nell’area oltre 800 specie vegetali. Un bacino di biodiversità così importante da ricevere il primo vincolo paesistico già nel 1985. Poi nel 1996 si arriva finalmente alla perimetrazione dell’area e all’istituzione della riserva naturale nel 1997. Intanto a giorni, in accordo con la regione Lazio, verrà ripristinato il contratto d’affitto, che dovrebbe porre termine al taglio degli alberi.
Carlotta Dessì