“Anche a Foggia si dimostra che lo Stato si fa rispettare”. Così il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, ha commentato la buona riuscita di oggi dell’operazione giudiziaria “Chorus”. Sono cinque inchieste diverse che hanno portato all’arresto di 16 persone ritenute responsabili di estorsioni, rapine, armi, tentato omicidio e attentati incendiari ai danni di esercizi commerciali di Foggia.
In particolare, sono stati arrestati quattro foggiani ritenuti legati al clan Moretti e presunti colpevoli di un agguato sventato ai danni di un pregiudicato avvenuto dieci giorni fa. In manette, inoltre, due uomini che sarebbero parenti di Rodolfo Bruno, il malavitoso assassinato il 15 novembre scorso alla periferia della città. Altri tre individui incarcerati perché direttamente riconducibili a un attentato dinamitardo e due incendi avvenuti nei primi giorni di gennaio, e ripetute richieste di pizzo. Ancora quattro foggiani sarebbero colpevoli di detenzione di armi; tre per rapina e, infine, due arrestati per possesso di esplosivo.
“Venerdì sarò a Foggia insieme ai miei colleghi per una visita preparatoria per la missione ufficiale della commissione Antimafia da svolgere in tempi brevissimi” afferma Nicola Morra. “Un intero territorio è stato mortificato da bombe, minacce, incendi e uccisione di innocenti. Lo Stato è presente”.
Ultimamente, infatti, si sono verificati numerosi episodi di violenza a Foggia. Come quello del 31 gennaio quando due individui incappucciati hanno fatto irruzione nella scuola d’infanzia Angela Fresu mettendo a soqquadro l’aula mentre i bambini erano in classe. È la sesta volta che avviene: i malviventi si sono introdotti sempre con le stesse modalità.
Il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, aveva così commentato l’evento: “Foggia ha una realtà particolare, molto pericolosa e difficile: vi sono clan che si muovono autonomamente e che esercitano una violenza straordinaria sul territorio perché ancora devono radicarsi”.