È stato eletto al Congresso di Chianciano con 213 voti, lo scorso 30 gennaio, il nuovo segretario della Federazione Nazionale della Stampa Raffaele Lorusso, che succede a Franco Siddi, in carica per 7 anni. Lorusso ha preceduto nella votazione Carlo Parisi, che ha raccolto 70 preferenze. Oltre ai 70 voti ottenuti da Carlo Parisi, sono state 12 le schede bianche, 4 le nulle, 2 voti sono andati a Franco Siddi, uno a Topo Gigio e uno a Carla Bruni. Raffale Lorusso è nato a Conversano, in provincia di Bari, il 5 dicembre 1967, ed è giornalista professionista dal 27 gennaio 1999. Dal 2000 è redattore del quotidiano La Repubblica nella redazione di Bari, dopo aver lavorato per La Gazzetta del Mezzogiorno. Ricopre anche la carica di presidente dell’Associazione della Stampa della Puglia per il quadriennio 2012-2016.
Santo Della Volpe, Giornalista del Tg3, socio fondatore di Articolo 21 e direttore di Libera Informazione, è stato eletto invece presidente della Fnsi dal Consiglio Nazionale. Le sue prime parole da presidente sono rivolte al Parlamento che “deve modificare quanto prima la legge sulla diffamazione a mezzo stampa, nella direzione di garantire i giornalisti italiani dalle querele temerarie e da ogni forma di condizionamento o pressioni che possono colpire e limitare la libertà di informare i cittadini con inchieste e cronache puntuali e indipendenti”.
Gli fa eco Lorusso: “Il peggioramento dello stato della libertà di stampa in Italia dimostra che l’allarme lanciato nei mesi scorsi dal sindacato dei giornalisti, da Articolo 21 e dai principali organi di stampa del Paese non era infondato. Si tratta di questioni”, prosegue il numero uno della Fnsi, “che la proposta di legge con la quale si vorrebbe cancellare il carcere per i giornalisti non affronta, anzi rischia di aggravare. Dietro la facciata della cancellazione del carcere”, ha osservato Lorusso, “si punta infatti a introdurre nuove forme di bavaglio, a cominciare da un impraticabile diritto di rettifica, con il chiaro obiettivo di rendere sempre più difficile l’esercizio del diritto di cronaca”.
Nicola Stacchietti