Il palinsesto de La7 è in continua evoluzione. Da quando Giovanni Floris è approdato nella tv di Urbano Cairo, non si sono fermati avvicendamenti e cambi di timone. L’ultima notizia in ordine di tempo è il ritorno di Lilli Gruber che, dopo il periodo di riposo dovuto a un malore, da lunedì prossimo ritorna alla guida della striscia quotidiana “Otto e mezzo”, nelle ultime settimane condotta da Giovanni Floris con discreti risultati di share (intorno al 4%). Secondo indiscrezioni, il ritorno della Gruber sarà battezzato dalla presenza in studio del premier Matteo Renzi.
Floris, dopo aver perso “Otto e mezzo” e “DiciannoveEquaranta”, progetto abortito sul nascere, passerà alla conduzione di un nuovo programma che andrà in onda il sabato e la domenica, dalle 20.30 alle 21.15. Il debutto è previsto per sabato primo novembre. Cairo non ha voluto svelare ulteriori dettagli riguardo la struttura della trasmissione ma ha rivelato un particolare: «Stiamo ragionando su un titolo di fantasia. Dopo “DiciannoveEquaranta” abbiamo capito che sui titoli è meglio non ancorarsi a orari precisi». Nome a parte, è chiaro l’obiettivo del nuovo format di Floris: tirare la volata a “La Gabbia” di Gianluigi Paragone che, da quando va in onda di domenica, fatica a scalare l’Auditel. “DiciannoveEquaranta” invece è giunto al capolinea ma Cairo non imputa a Floris alcuna colpa: «Confermo piena fiducia a Floris, è molto bravo, ha sostituito bene la Gruber a “8 e mezzo”, a “DiciannoveEquaranta” purtroppo è mancata l’abitudine all’ascolto, servivano mesi per crearla. Crediamo in Floris, di sabato e domenica farà un buon traino ai programmi di prime time». Dall’entourage dell’ex conduttore di “Ballarò” traspare soddisfazione. Sembra che il palinsesto sia stato ridisegnato tenendo in considerazione tanto le esigenze di Floris quanto quelle della Gruber che non aveva accolto bene l’arrivo del giornalista a La7.
Intanto prosegue la guerra dell’ascolto tra “Dimartedì” e “Ballarò”. Il talk show politico è un format in crisi e i dati di ieri sera lo confermano: Floris ancora una volta si è fermato sotto il 4,5%, Giannini non è riuscito a raggiungere nemmeno il 6%. Siamo lontanissimi dalle medie delle passate edizioni di “Ballarò”: 17% di share nel 2011, 16% l’anno successivo, fino al 13% registrato nel 2013. Con Floris, “Ballarò” aveva una marcia in più anche se sui dati negativi influisce anche il fatto che adesso il martedì sera ci sono due trasmissioni politiche che vanno in onda contemporaneamente, con una conseguente divisione di pubblico e share.
Valerio Dardanelli