Era Pep il primo della classe, mentre Luis inseguiva. A Barcellona ripetono questo mantra da diversi anni ma ieri per la prima volta Guardiola non è riesce a superare gli ottavi delle massime competizione per club.
Mentre per Luis Enrique i tifosi non si sono mai scomposti: dopo la sconfitta di Parigi, che sembrava aver estromesso i blau grana dalla Champions, la platea catalana non ha battuto ciglio per le dimissioni del suo allenatore (che avranno comunque effetto da fine stagione). Cosa che invece avvenne quando il secchione Pep lasciò la Catalogna per raggiungere la verde Baviera.
Oggi però l’assunto barcellonista che vedeva Pep unico teorico del tiki taka, che tante soddisfazioni ha portato sulle spiagge di Barceloneta, sembra essere cancellato. Ieri sera, infatti, il piccolo Monaco ha sconfitto gli emiri del Manchester City guidati da Pep per 3-1, mentre Luis ha portato al successo il Barcellona contro il Psg rimontando 4 gol e compiendo l’impresa.
I monegaschi hanno sfruttato il talento di Mbappé, 18 anni, Fabinho (23) e Bakayoko (21). Hanno messo la firma sul risultato che ha ribaltato il 5-3 subito a Manchester. Migliore in campo proprio il giovanissimo brasiliano Fabinho: sulla stampa locale si è anche parlato di “una statua in suo onore”.
Capitolo a parte lo merita Andrea Raggi. L’unico italiano in campo ormai è uno dei giocatori più apprezzati dal pubblico monegasco: ieri ha fatto vedere la solita gara di sacrificio, passando anche agli onori della cronaca per un intervento sul Kun Aguero.
Il giorno dopo la sconfitta contro il Monaco Guardiola è stato il grande accusato: per il Mirror “O Guardiola affronta i problemi della sua difesa, oppure il suo progetto è destinato a deludere”. Mentre per il Daily Mail i Citizens sono “senza spina dorsale”. Una disfatta, soprattutto dopo una campagna acquisti da 180 milioni.
Chissà come avranno preso la sconfitta del City a Barcellona, dove Guardiola conserva ancora un certo seguito, e se, dopo tutto, i Barcellonisti cambieranno opinione su quale sia il miglior tecnico della storia recente del loro club dopo le dimissioni di Luis Enrique (avvenute, per altro, dopo una vittoria per 6-1).