Anche la Lazio è fuori dalla Champions, dopo la nuova sconfitta con il Bayern Monaco (2-1). Non è rimasta nessuna squadra italiana nella competizione europea più prestigiosa. Esattamente come cinque anni fa. “Potevamo fare tutte meglio – ha dichiarato Simone Inzaghi a Style Radio – ma io penso alla Lazio e il nostro obiettivo era passare la fase a gironi dopo vent’anni e ci siamo riusciti”.
E così i biancocelesti escono agli ottavi, così come Juventus e Atalanta. L’Inter si era fermata nella fase a gironi. Per i nerazzurri l’ultimo grande successo nel 2010, quando vinse la Champions al Bernabeu, lo scudetto e la Coppa Italia, per un “triplete” forse irripetibile.
“Il calcio italiano è lento, non ci sono intensità e aggressività. Pensiamo che si possa vincere soltanto con la tattica e il possesso palla, ma questo diventa molto difficile quando si incontrano squadre che hanno una certa qualità e intensità”. Sono le dure parole di Fabio Capello a Sky Sport. Manca qualcosa soprattutto sul piano del ritmo. Al contrario vi è un’esasperazione tattica. Il risultato è un drastico calo della qualità. “Non abbiamo coraggio e soffriamo le squadre che hanno trovato quel qualcosa in più rispetto a noi – sottolinea l’ex allenatore -. Nei club stranieri corrono tutti, c’è grande coralità. Il Chelsea e il Bayern giocano un calcio aggressivo con tutti i componenti della squadra”.
Il gioco è spezzettato e in campo si perde troppo tempo. Un esempio significativo è riportato dalla Gazzetta dello Sport, che cita la partita Cagliari-Torino dello scorso 19 febbraio, che ha avuto 45’37” di gioco effettivo. In pratica si è giocato solo un tempo. Un altro difetto nel calcio italiano è quello relativo all’età dei giocatori. Ci sono troppe “vecchie star” tra le nostre squadre, mentre la Champions è già dominata dal 20enne Haaland, del Borussia Dortmund, e dal 22enne Mbappé, stella del Paris Saint-Germain.