La nuova “Domenica In” condotta dalle sorelle Cristina e Benedetta Parodi si rivela per ora un flop. Il programma storico della domenica italiana si è fermato a 1.706.000 telespettatori (12,3% di share), nettamente battuto da Domenica Live di Barbara D’Urso che divide gli ascolti in quattro segmenti ma il risultato non cambia: parte con 2.439.000 telespettatori (17,3%) per chiudere a 2.761.000 (20,9)%.
Durissimo l’attacco di Fabrizio Del Noce, ex direttore di Rai 1 che raggiunto dall’agenzia Adnkronos ha dichiarato: “Una trasmissione a dir poco deprimente. Mi vergogno di essere stato direttore di rete. Oggi, guardando Domenica In mi è venuto un attacco di bile, e lo dico prima degli ascolti. Una trasmissione senza capo né coda, senza un filo logico, senza idee. Poi la conduzione. Se Cristina Parodi è una professionista, Benedetta non può fare tv. Non dimentichiamo che Domenica In è stata condotta da professionisti come Corrado, Baudo, Carrà. Fa male al cuore dopo aver diretto Rai 1 per tanti anni vederla ridotta così”, è stato il commento di Del Noce poche ore dopo la prima puntata del programma.
Ma il vero caso è scoppiato ieri sera. Su Canale 5, Striscia La Notizia ha sottolineato il disastro in termini di share del programma. Ezio Greggio in una clip dedicata proprio alla Parodi ha deciso di affondare il colpo. Nelle immagini Cristina Parodi sta lavando i piatti in cucina mentre la sorella legge una rivista sul divano. Greggio punge Cristina: “Ha sbagliato elettrodomestico, dovrebbe mollare la televisione e prendere lavastoviglie: è una gag patetica, si vede chiaramente che la parodessa non ha mai sciacquato un tegame in vita sua”. Ma non è finita qui: la chiusura del servizio è pesantissima. Greggio attacca: “E allora ci facciamo portavoce del pensiero di milioni di massaie veraci: Cristina ma vai a…., ma vattela a…”. Stando a quanto riporta il Corriere.it il programma di Antonio Ricci sarebbe stato preso di mira dai social che difendono le sorelle Parodi. Ma da una verifica effettuata da LumsaNews tramite i motori di ricerca facebook e twitter risultano soltanto tre tweet in difesa delle sorelle, non “una bufera” come scrive Via Solferino.