L’agenzia internazionale Fitch ieri sera ha tagliato il rating dell’Italia a BBB- e outlook stabile. In pratica i nostri titoli di Stato sono a un passo dal “livello spazzatura”, il junk bond.
“Il downgrade – scrive l’agenzia in una nota – riflette l’impatto del Coronavirus sull’economia italiana e sulla posizione di bilancio”. Fitch prevede un -8% sul Pil nel 2020 e debito al 156%, ma mantiene l’outlook stabile perché la Bce sta sostenendo con forza il debito dei paesi europei e ha recentemente cambiato le sue regole, aprendosi ai junk bond.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, sorpreso dalla decisione dell’agenzia, il cui intervento era atteso per il 10 luglio, ha subito replicato. “I fondamentali dell’economia e della finanza pubblica dell’Italia sono solidi. La decisione non tiene conto delle scelte assunte nell’Unione europea. Le altre agenzie di rating sono state più prudenti”. Per questo, ha rilanciato il ministro “interverremo, anche con un’agenda di riforme e di investimenti, per aumentare il nostro potenziale di crescita”. Il downgrade, intanto, fa tornare all’attenzione il problema dei conflitti di interesse delle agenzie internazionali (solo un anno fa Fitch era stata multata dalla European Securities and markets Authority) e della necessità di creare un soggetto unico europeo, il più possibile indipendente.
Intanto lo spread tra Btp e Bund tedeschi sale a 226 punti base, con il tasso di rendimento all’1,79%. Reagiscono bene però banche e titoli azionari e Piazza Affari segna un +0,6%, quasi snobbando il giudizio dell’agenzia di rating.
Tutte le borse mondiali hanno gli occhi puntati sulle decisioni della Federal Reserve di stasera e della Bce di domani, ma anche sulle quotazioni del petrolio in recupero. In generale si attestano intorno allo zero: Francoforte (+0,16%), Londra (+0,14%), Parigi (-0,08%) e Madrid (-0,1%), Shanghai (0,44%), Shenzhen (-0,11%).
